sabato 5 aprile 2014

GAY / ZAN (SEL): GRAVE RITIRO OPUSCOLI UNAR DA SCUOLE, COSI' GOVERNO DELEGITTIMA CONTRASTO OMOFOBIA TRA I GIOVANI




COMUNICATO STAMPA

5 aprile 2014


GAY / ZAN (SEL): GRAVE RITIRO OPUSCOLI UNAR DA SCUOLE, COSI’ GOVERNO DELEGITTIMA CONTRASTO OMOFOBIA TRA I GIOVANI


“La circolare del Ministero dell’Istruzione che ha bloccato la diffusione nelle scuole degli opuscoli ‘Educare alla diversità’ contro il bullismo omofobico e transfobico, realizzati dall’Istituto Beck su mandato dell’UNAR, rappresenta un preoccupante passo indietro per l’intero Paese”. Lo afferma l’on. Alessandro Zan, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà ed esponente della comunità LGBT. “Il Governo ha dimostrato una grave irresponsabilità nell’assecondare le posizioni estremiste e del tutto mistificatorie di chi, come gli esponenti del Nuovo Centro Destra, del cardinale Bagnasco e del giornale dei Vescovi, ha gettato fango sul lavoro dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, con l’unico obiettivo di delegittimare la strategia di contrasto all’omofobia e alla transfobia tra i nostri giovani. Ritengo scandaloso” prosegue il parlamentare di SEL, “che nel 2014 si levino scudi crociati, anche da parte di esponenti del Governo, come il sottosegretario all’Istruzione Toccafondi, contro un validissimo strumento culturale - quali sono i libretti dell’Istituto Beck - che poteva offrire agli insegnanti italiani un aiuto concreto contro le discriminazioni tra studenti, sempre più frequenti, come purtroppo ci confermano i recenti fatti di cronaca in cui dei giovanissimi hanno scelto il suicidio come estrema via di fuga dall’isolamento e dall’umiliazione”. Zan, che per primo aveva interpellato il Ministero dell’Istruzione sulla strategia LGBT del Governo suscitando le proteste di Avvenire, “Manif pour Tous” e dei “Giuristi per la vita”, preannuncia un’interpellanza urgente al Governo: “Chiederò che l’Esecutivo esprima chiaramente le sue intenzioni: se intenda delegittimare il contrasto all’omofobia tra i giovani, schierandosi dalla parte di chi discrimina, o se intenda aprire gli occhi e avviare un serio programma di educazione alla diversità, dove non ci sia più spazio per le ingerenze inammissibili degli intolleranti. Siamo il Paese-zimbello d’Europa in tema di diritti civili,” conclude il deputato gay, “quante altre vittime silenziose dovremmo ancora avere nella coscienza prima di deciderci a crescere?”.


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