mercoledì 13 novembre 2013

Il Presidente Pasqualino Monti esprime solidarietà ai lavoratori. Uno sciopero che mette in luce l'esigenza di riforma di tutto il sistema portuale italiano


E' notizia di questi giorni lo sciopero nazionale, partito dal porto di Civitavecchia, degli operatori portuali italiani. Uno sciopero indetto dopo il mancato rinnovo del contratto nazionale e l'irrigidimento su confronto tra sindacati e datoriali sui temi della flessibilità e organizzazione. Le ragioni dei lavoratori non sono però isolate, tanto che anche Assoporti, l'associazione che raggruppa tutti gli scali italiani, si è espressa sul tema attraverso il suo presidente, manifestando vicinanza e iscrivendo le problematiche dei lavoratori del settore all'interno di un discorso più ampio (e vero nodo problematico della portualità italiana) della riforma della Legge che regolamenta e definisce le attività dei porti italiani.

Solidarieta' e condivisione delle motivazioni dello sciopero dei lavoratori dei porti italiani, dunque, e' il messaggio di Assoporti e del suo presidente Pasqualino Monti che, tramite in una nota dell'associazione, precisa: ''nel sottolineare come la cronicizzazione dei problemi minacci di distruggere tutto cio' che di buono e' stato realizzato negli scali del paese a partire da quella pace sociale che e' stata eccellente fattore di crescita e di recupero di affidabilita', ha riaffermato l'assoluta emergenza di realizzare in tempi brevi una riforma del settore a partire dalle tre indicazioni prioritarie che Assoporti ha fornito al Parlamento e al governo. Ovvero uscita delle Autorita' portuali dalla lista Istat, attribuzione alle Autorita' portuali di un ruolo di governance estesa che riguardi anche il ciclo logistico, e autodeterminazione finanziaria che consenta al sistema di svilupparsi disponendo di parte delle risorse che genera e quindi non incidendo ne' sui conti dello stato, ne' sul rapporto debito-Pil''.

Fonte: Agenzia Asca

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