venerdì 7 giugno 2013

La Monsanto sconfitta?




La Monsanto sconfitta?

COMUNICATO EQUIVITA

7.6.13

 

La Monsanto sconfitta?

(tutto da vedere)

 

il Comitato Scientifico EQUIVITA, che da 30 anni segue la storia degli OGM e dei brevetti sul vivente in Europa, ritiene necessario prendere le distanze dalla cronaca di oggi e fare una valutazione più approfondita della notizia uscita di recente: "La Monsanto rinuncia agli Ogm in Europa"

 

1) Tre sole sono attualmente le varietà di Ogm autorizzate alla coltivazione in Europa (assai poco diffuse:  due varietà di mais per animali e una di tabacco), ma la  Commissione europea, terminata pochi anni fa la lunga moratoria impostale dai cittadini europei, ha optato nuovamente per una politica di apertura agli Ogm, concedendo in cambio agli Stati membri la facoltà di opporvisi singolarmente…

 

2) Dopo un periodo travagliato durato fino ad oggi, in cui l'Italia  (come vari altri Stati membri) aveva delegato la decisione sulle autorizzazioni alle singole regioni, l'Italia ha di recente stabilito (con mozione votata all'unanimità in Senato) per la richiesta della clausola di Salvaguardia, sancita dalla direttiva del 2001/18 (art.26 bis), che vieta la coltivazione di OGM su tutto il territorio nazionale, sulla base di rischi documentati per la salute e l'ambiente. Se l'Italia, che in tal modo si allinea con un numero importante  di altri Stati membri, saprà portare a termine questo impegno, la nostra produzione alimentare, tanto apprezzata in ogni parte del mondo, sarà stata salvata e le colture transgeniche non vedranno la luce e avremo conservato la nostra sovranità alimentare.

 

3) L'attuale decisione della Monsanto, che dichiara di non voler "espandere" le sue colture geneticamente modificate in gran parte dell'Europa è dunque un semplice prendere atto di una situazione di fatto: i suoi progetti sono falliti, le colossali cifre investite non solo nei brevetti, ma anche nell'incessante lavoro di lobby svolto fino ad ora (di cui l'azienda stessa nel suo comunicato fornisce testimonianza) non sono state un investimento di successo.

 

4) La Monsanto tuttavia non fa cenno alle 65 varietà di OGM di cui è consentita in Europa l'importazione ( di queste ben 30 resistenti al glufosinate, erbicida che la Commissione europea ha messo nella Lista rossa, tra i pesticidi più pericolosi e 23 resistenti al glifosate, erbicida che anch'esso è tossico per l'uomo, come ha dimostrato Seralini con i suoi  studi sulle cellule umane). Questi prodotti creeranno sempre, pur se coltivati in altri continenti, gravi danni alla biodiversità, all'ambiente, alle economie locali, alla sovranità alimentare, e alla salute umana, soprattutto con la diffusione dell'inquinamento chimico (ricordiamo che le coltivazioni  Ogm aumentano di 4 volte il consumo dei pesticidi, anche secondo lo studio IAASTD, commissionato dall'ONU a 400 scienziati indipendenti).

 

 5) Ma la cosa più grave (e sempre taciuta) è quanto avviene oggi all'Ufficio Europeo dei Brevetti di Monaco di Baviera.

Se prima rifiutavamo di accettare i brevetti sugli OGM, in quanto, con il pretesto di una modifica genetica introdotta, privatizzano la materia vivente, oggi restiamo sbigottiti davanti ad un'azione di gran lunga più illegale.

Oggi i brevetti rilasciati dall'EPO alla Monsanto non sono più, in grande parte, su organismi geneticamente modificati (come previsto dalla direttiva 98/44), ma su piante o animali riprodotti con metodi convenzionali (senza modifica genetica). Oggi la sfida della Monsanto va ben oltre. Ne deduciamo che se essa ci assicura di voler rinunciare a qualche Ogm, vuol dire che entro poco sostituirà il mercato degli Ogm con quello dei prodotti convenzionali … coperti da nuovissimi brevetti.

 

Se noi non ci affrettiamo a fermarli con nuove e più assennate leggi, i nuovi "padroni del mondo" privatizzeranno e controlleranno ogni nostra fonte di vita.

 

EQUIVITA, Comitato Scientifico AntivivisezionistaVia P. A. Micheli, 62 00197 Roma
. Tel. +39.06.3220720, Cell. 335.8444949, Fax +39.06.3225370email to: equivita@equivita.it



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