venerdì 28 dicembre 2012

Enel: un modello energetico a basse emissioni

Pur nel difficile momento economico che stiamo vivendo, con la necessità di perseguire ogni spunto per accrescere la competitività delle imprese, resta più che mai valida l'esigenza di rilanciare l'economia in un'ottica di sviluppo sostenibile, intensificando gli sforzi per salvaguardare l'ambiente e ridurre le emissioni.
L'industria elettrica europea è consapevole della centralità di questa sfida e, sulla base dell'iniziativa autonomamente assunta da Euroelectric (l'Associazione dell'industria europea di settore), si è data l'obiettivo di rendere carbon neutral la generazione di elettricità entro il 2050.
Il Gruppo Enel è già da tempo impegnato verso questo traguardo, dandosi come primo obiettivo intermedio quello di ridurre entro il 2020 del 15% le proprie emissioni rispetto ai livelli del 2007.
La strategia scelta fa perno in primo luogo sull'innovazione, sia per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, sia per abbattere le emissioni e accrescere l'efficienza di impianti e processi.
I risultati raggiunti hanno del resto già consentito a Enel di acquisire una leadership mondiale in vari settori. Per esempio nelle tecnologie del carbone efficiente, dove le innovazioni introdotte per l'efficientamento delle centrali sono prese ad esempio in numerosi Paesi e consentono ad Enel di svolgere un ruolo da protagonista in importanti programmi internazionali di ricerca. È il caso, per citarne uno, del programma europeo ENCIO, di cui Enel è capofila e che entro la fine del 2013 porterà alla realizzazione in Italia del primo impianto dimostrativo con tecnologia ultrasupercritica.
Altrettanto importanti sono le attività mirate allo sviluppo industriale delle tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS - Carbon Capture and Storage). Senza dimenticare l'eccezionale dinamismo manifestato da Enel nel settore delle Smart grids, che rappresentano la chiave di volta per un futuro energetico efficiente e sostenibile non solo sul fronte della generazione di energia, ma soprattutto su quello dei consumi finali da parte di imprese, servizi  e famiglie.

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