I 2/3 del miliardo e trecento milioni di poveri nel mondo è di sesso femminile. Idem per il 70% dei minori che non hanno accesso all'istruzione. E non è tutto: sempre le donne contribuiscono per i 2/3 alle ore lavorate, ma beneficiano soltanto del 10% della ricchezza prodotta. "Nella mia vita ho potuto godere di diritti e opportunità che devo all'impegno di donne che sono venute prima di me: un'eredità preziosa che sento il dovere di trasmettere.
C'è moltissimo da fare per riconoscere giusti diritti e maggiori poteri a milioni di donne nel mondo. Con loro e per loro". È il pensiero di Annie Lennox, musicista inglese di fama internazionale, creatrice e voce storica degli Eurythmics, che nel 2008 fonda in Gran Bretagna "The Circle". L'idea è quella di inserire in un unico circolo virtuoso le donne più influenti di diversi settori della società (dalla cultura all'arte allo spettacolo passando per la moda, l'editoria, l'imprenditoria), allo scopo di rimettere in circolo il potere di cui dispongono, per ridistribuirlo tra le donne di tutto il mondo. Perché tutte abbiano potere, risorse e capacità necessarie a costruire il proprio futuro. The Circle nasce in seno a Oxfam, una confederazione internazionale specializzata in progetti di sviluppo e aiuto umanitario e fondata nel 1942 da persone impegnate nel sociale insieme ad accademici dell'Università di Oxford. L'organizzazione è oggi presente in oltre 90 paesi.
The Circle Italia festeggia oggi un anno di vita, al termine del quale può vantare un bilancio positivo, legato a una serie di progetti che hanno messo in moto aiuti concreti in Ecuador, Sud Africa, Sri Lanka e Marocco, con gli obiettivi di sostenere l'imprenditoria femminile, favorire l'indipendenza economica delle donne, prevenire la diffusione dell'Aids. La sfida per il 2013 è quella di creare un nuovo circolo in Bosnia Erzegovina, dove le donne nelle zone rurali vivono in condizione di isolamento economico e sociale e sono spesso vittime di violenze familiari. Qui Oxfam opera già dal 2003. Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia, auspica che le centocinquanta donne del network italiano di The Circle superino il migliaio nel 2013. A CloudPeople, spiega che "l'iniziativa si basa proprio sulla potenzialità del mettere in rete risorse, idee, esperienze nel creare un passaggio di esperienze, idee, suggerimenti. E la cosa bella è che non c'è omologazione, ma vera e propria creatività, che emerge dall'esempio e dal contributo originale di ognuna. Questo determina l'ideazione di iniziative del tutto originali. È questa la potenza peculiare di un network di donne: complicità, solidarietà ed ascolto di segnali positivi e negativi. Si parla di vita, di sforzi, di risultati. Insomma, di sfide autentiche. Questo in Oxfam avviene nel rispetto di tutte le culture, cercando di fare emergere quelli che sono i bisogni latenti delle donne nelle rispettive società di appartenenza".
Anche Marcella Logli, Membro di "The Circle", fondatrice di CloudPeople e Responsabile Communication Top Clients and Public Sector di Telecom Italia, società partner del progetto, sottolinea l'importanza del mettere in circolo idee ed esperienze, attraverso il fare rete: "Il nostro mondo è fatto di nodi e connessioni che generano un patrimonio non più materiale, ma un vero e proprio capitale sociale che, se attivato, può creare grande valore. Le tecnologie sottostanti a queste reti sociali aiutano molto questo processo. Se capite e adeguatamente interpretate, soprattutto in momenti di grandi passaggi sociali, sono proprio le tecnologie a consentirci di tirare fuori alcuni temi fino a prima sommersi e sono proprio esse a contribuire a mettere in connessione le donne, non a caso le maggiori utilizzatrici dei nuovi media". Insomma, fare rete per condividere un progetto evoluto di crescita condivisa fondato sul principio dell'empowerment, del trasferire potere. È questa la leva che consente il superamento della filantropia tradizionale verso una modalità più valida di aiuto. E, a The Circle ne sono convinte, rafforzare la presenza delle donne nella società vuol dire, in ultima istanza, far evolvere la società nel suo insieme.
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