giovedì 19 luglio 2012

UNAR, EVERYONE: "LO HANNO FATTO A PEZZI"



"Hanno fatto a pezzi l'UNAR, liquidandone il direttore Massimiliano Monnanni, che in tre anni di mandato era riuscito a creare un punto di riferimento giuridico e civile fondamentale per la tutela dei diritti umani e la lotta alle discriminazioni". Lo affermano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti di EveryOne, organizzazione umanitaria internazionale con sede in Italia. "L'UNAR" spiegano gli attivisti, "era un organo già sottodimensionato, rispetto all'enormità delle istanze che conduceva, ma - soprattutto nell'ultimo anno - era riuscito a diventare abbastanza autonomo, rispetto alle istituzioni. Inserire il 'ridimensionamento' dell'UNAR fra gli obiettivi del decreto spending review è un'operazione sconcertante, da parte del governo Monti," proseguono Malini, Pegoraro e Picciau, "che in questo modo spegne definitivamente la già debole scintilla che, in Italia, rappresentava i diritti delle minoranze etniche, razziali e sociali". 

L'UNAR, per il Gruppo EveryOne e i difensori dei diritti umani italiani, era l'unico interlocutore vicino alle istituzioni. "Gli altri potenziali interlocutori" concludono, "hanno dato vita - al contrario - a persecuzione e censura nei nostri confronti."

Massimiliano Monnanni si è congedato con la lettera al link qui di seguito (colpita da censura mediatica):


Sembrano cadere nel vuoto gli appelli lanciati dalla società civile per evitare che l'UNAR perda l'identità finora costruita e divenga il solito teatrino nelle mani del governo:



EveryOne Group

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