ALTAMAREA contro l’inquinamento - KURUMUNY EDIZIONI
GLI "INVISIBILI" SONO SOLO GLI OPERAI DI ILVA?
Mercoledì 14 Dicembre 2011
Ore 17.30
presso Consultorio Familiare
"Il Focolare" (Via Plateja 142, Taranto)
Convegno/Dibattito organizzato da ALTAMAREA contro l’inquinamento
presso il Consultorio Familiare "Il Focolare" (Via Plateja 142) a Taranto.
Presiede e saluta: Luigi Boccuni
Modera: Piero Massafra
Saranno presenti inoltre:
gli autori di "Invisibili" (Kurumuny Edizioni) - Fulvio Colucci e Giuse Alemanno
Una rappresentanza dei Sindacati,
Un rappresentante di Ilva Spa
Biagio De Marzo, già Dirigente del TES Ufficio Tecnico di Stabilimento
Patrizio Mazza, ematologo
Interventi dalla sala (RSU, Siderlandia, cittadini)
È passato quasi un anno dalla pubblicazione di “Invisibili. Vivere e morire all’Ilva di Taranto”, libro inchiesta scritto a quattro mani da Fulvio Colucci e Giuse Alemanno, pubblicato da Kurumuny Edizioni. Un anno fitto di presentazioni in tutta Italia ma anche un anno fatto di storie, incontri, dibattiti nei quali è stata riportata la questione delle condizioni di lavoro e delle ricadute del lavoro e delle fabbriche sull’ambiente e sui cittadini. “Invisibili” (Kurumuny), grazie al taglio giornalistico narrativo, ha dato modo di affrontare una questione ‘storica’ per la città di Taranto e per tutto il Sud in un modo chiaro e partecipativo; segno ne sono i numerosi incontri che si sono tenuti in tutto il nostro paese.
“Invisibili” torna a Taranto, nella giornata del 14 dicembre 2011, presso la sede del Consultorio Familiare “Il Focolare”, dove l’associazione ALTAMAREA, impegnata contro l’inquinamento, ha organizzato un convegno/dibattito dal tema “Gli ‘invisibili’ sono solo gli operai di Ilva?”. Insito nel tema lanciato un invito a estendere l’indagine, non solo giornalistica o editoriale, ad altri ambiti. Data la tematica affrontata e la presenza di rappresentanze di associazioni e cittadini che vivono una questione così urgente in prima persona, il dibattito di annuncia di estremo interesse. L’ingresso è libero, tutti sono invitati a prendere parte all’evento e a fornire il loro apporto nel dibattito. A distanza di quasi un anno dalla pubblicazione di “Invisibili” (Kurumuny) quella del 14 dicembre è un’occasione per fare il punto sul quanto è nato dalla pubblicazione di questo libro.
INVISIBILI. Vivere e morire all’Ilva di Taranto
Non molto tempo fa gli operai dell’allora ITALSIDER vennero chiamati metalmezzadri. Era la generazione dei Cipputi, dei sindacati e degli scioperi che paralizzavano la produzione, della terra o del mare da coltivare, dopo il turno. L’ITALSIDER non c’è più. C’è l’ILVA. Una nuova fabbrica con un nuovo nome e nuove regole, ma soprattutto una nuova generazione. Una generazione che sogna la grossa vincita al gratta e vinci o al massimo la divisa da carabiniere. Per i nuovi operai dell’ILVA, divisi in normalisti e turnisti, il sindacato è lontano; al suo posto ci sono i tornei di calcetto aziendali che favoriscono la comunicazione, ma non troppo. Rimane la paura di non tornare più a casa e i santi a cui affidarsi, una volta custoditi nei portafogli ora immagini su cellulari. Le immagini dei santi si affiancano a quelle delle mogli, dei figli e delle famiglie e di loro è tutto quello che oltrepassa i tornelli dell’ILVA. La vita scandita dai turni. Tra la fabbrica e la vita fuori, lo spogliatoio dove si svestono i panni civili e si indossa la tuta da operai. Perché l’Ilva è anche volti stanchi, epopea di pendolari, famiglie e figli, doveri e rancori, solidarietà e silenzi, verità e menzogne. L’Ilva è carne viva, metafora di una condizione universale, piccolo spaccato di mondo. Una fabbrica non soltanto di acciaio ma di storia e storie. E sullo sfondo una città lontana assente, dai contorni sfumati come fosse di sabbia, la stessa sabbia che si indurisce nel naso e lo fa sanguinare. Invisibili di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno è un lavoro a quattro mani che raccoglie e racconta storie di uomini la cui vita è indissolubilmente legata al lavoro, sospesa in aria come il braccio di una gru, operai del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’Ilva di Taranto. Ma è anche il racconto delle contraddizioni di una città intera, sparsa su 2600 ettari di cui l’Ilva occupa 1600: facile capire chi comanda e chi dà da mangiare ai tarantini, più difficile è capire perché accade che dei bambini, come quelli di Taranto, siano in trincea per una guerra impari contro un nemico subdolo e imprevedibile, l’inquinamento. Il ricatto occupazionale e il sentirsi colpevoli di lavorare. Questo è uno dei pregi di Invisibili, la narrazione di un’umanità divisa fra la necessità e il rifiuto, la psicologia di chi ogni giorno passa quei cancelli aspettando il momento di uscirne, il malessere di chi sa che non può farne a meno pur essendone sempre tentato.
Info:
http://www.kurumuny.it
http://www.kurumuny.it/pubblicazioni/dettagli_pubblicazione.php?id=87
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