domenica 4 settembre 2011

SERENA DANDINI INCONTRA LIBERESO GUGLIELMI

Domenica 11 settembre a Ospedaletti una chiacchierata d’eccezione nel segno dei fiori e della natura

Da un’idea di Pepi Morgia, Serena Dandini incontra Libereso Guglielmi

 

“E’ un combattente del verde, ricco di idee e progetti che espone con passione a ogni incontro pubblico che accetta con generosità”. E’ così che Serena Dandini, noto volto televisivo (conduce dal 2004 il talk show Parla con me su Rai 3), descrive Libereso Guglielmi nel fortunatissimo libro Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini edito da Rizzoli.

Il testo d’esordio della Dandini, chiaramente nato nel segno di Fabrizio De Andrè (Dai diamanti non nasce niente è una frase della canzone Via del Campo del cantautore genovese), racconta la sua passione per il giardino attraverso esperienze personali, ricordi e riflessioni sul rapporto tra l’uomo e la natura inserendo, ovviamente, anche il giardiniere di Calvino.

E grazie a Pepi Morgia e all’Amministrazione Comunale di Ospedaletti, domenica 11 settembre, alle ore 21.30, presso l’Auditorium comunale, avverrà l’incontro tra Serena Dandini e Libereso Guglielmi (ingresso libero).

Un evento d’eccezione, moderato dal giornalista Claudio Porchia, che Pepi Morgia ha fortemente voluto per permettere a Libereso di ringraziare personalmente Serena Dandini.

Ma anche un’occasione unica per assistere ad un’inedita chiacchierata in cui i protagonisti sono i fiori e la fortissima passione botanica che si intreccia con i ricordi e gli aneddoti di vita.

Libereso è protagonista del capitolo Lo sguardo ed è inserito tra i personaggi del Barone rampante con i suoi salti “da un pino all’altro, di ramo in ramo, per raccogliere le pigne”. Qui, accanto al ricordo della famosa ricetta della torta di rose, viene raccontata anche la sua passione per la flora spontanea, in primis per la Plantago major, e per i fiori. Tra questi, il Tropaeolum che si mette nell’insalata, la Calendula di cui si mangiano i germogli come verdura e l’Abutilon, la cui corolla può essere riempita con il gorgonzola.

Segue un intero capitolo che è un vero e proprio inno alla pazienza del giardiniere, alla contemplazione ed alla cura, qualità sempre ricompensate perché, ci insegna ancora Libereso, “il valore non è vedere una pianta al massimo della sua crescita ma conoscerla fin dalla nascita: è come per i bambini.. è bello vederli crescere, sorridere alla vita”.

www.comune.ospedaletti.im.it

 



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