venerdì 6 maggio 2011

Controlli fiscali. Bene il richiamo al senso dello Stato del direttore dell'Agenzia delle entrate... ma vale anche per la Rai?

Qui il comunicato online:
http://www.aduc.it/comunicato/controlli+fiscali+bene+richiamo+al+senso+dello_19042.php
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Controlli fiscali. Bene il richiamo al senso dello Stato del direttore dell'Agenzia delle entrate... ma vale anche per la Rai?

Firenze, 6 Maggio 2011. Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, ha inviato una lettera ai funzionari del Fisco per invitarli ad un maggiore senso dello Stato, a non essere arroganti e vessatoriamente cavillosi (1). Una buona e lunga lettera che, per cogliere lo spirito che la anima, vale citare la conclusione: "La regola da seguire e' in fondo molto semplice. E' una regola di rispetto: comportiamoci tutti, come funzionari del Fisco, cosi' come vorremmo essere tutti trattati come contribuenti".
Vedremo nei prossimi mesi se l'esortazione di Befera diventera' manuale quotidiano dei funzionari.
Intanto, pero', ci chiediamo se il "casus belli", l'ispirazione che ha mosso il direttore dell'Agenzia delle entrate sia annidato nei funzionari della Rai e, nel contempo, visto che sono comunque agenti esterni all'Agenzia, non ricevono questa missiva di Befera e sono quindi esentati dalla pressante esortazione ivi contenuta.
Alla Rai si paga un'imposta -truffaldinamente presentata come canone e/o abbonamento- per il mero possesso di un apparecchio atto a ricevere trasmissioni tv (legge del 1936...). Per la sua riscossione, alla Rai stessa e' demandata l'esazione, e questo avviene con due metodi: campagne radiotelevisive di persuasione e funzionari che fanno accertamenti casa per casa.
Se si dovesse far fede alla missiva del direttore dell'Agenzia delle entrate, la prima cosa da fare sarebbe esautorare la Rai da questa funzione di esattore d'imposta e farle pagare pesanti sanzioni. Infatti:
- le campagne radiotelevisive sono truffaldine perche' non dicono che si tratta del dovuto pagamento di un'imposta ma di canone e/o abbonamento: la semplice consultazione di un vocabolario darebbe lumi a chiunque sulla smaccata differenza tra un atto dovuto (pagamento imposta) e un atto volontario (canone e/o abbonamento), messaggio ingannevole alimentato anche dal fato che, addirittura, si vincono dei premi se si paga nei termini di legge... un'imposta!
- i funzionari che vanno casa per casa -come documentato dalla numerose lettere riportate sul nostro specifico settore web dedicato alla materia (http://tlc.aduc.it/rai/)- si intruffolano nelle case delle persone con delle scuse, spesso non qualificandosi e, altrettanto spesso, carpendo dichiarazioni di "avvenuta visita" spacciandole per dichiarazioni di possesso di un apparecchio tv, dichiarazioni che, pur non firmate, fanno poi valere per la richiesta di sanzioni fiscali, quando, addirittura, apponendo firma falsa del contribuente visitato.
Eh beh, ce ne sarebbe da ridire nei confronti di questi metodi rispetto alla lettera di Attilio Befera...

Una lettera che speriamo sia anche una premessa per una profonda revisione del sistema dei controlli, a partire dalla smilitarizzazione della Guardia di Finanza. Non si capisce perche', infatti, chi per eccellenza e' inviato per indagini su sospette evasioni, debba rispondere ad una logica militare e non di un ufficio civile dello Stato. Forse che, per esempio, in Usa, dove gli agenti del Fisco sembra che funzionino meglio che da noi, sono dei militari?

(1) Qui il testo completo della lettera:
http://www.aduc.it/generale/files/file/allegati/20110506-LetteraBefera.pdf


Vincenzo Donvito, presidente Aduc

COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it Email: aduc@aduc.it
Tel.055290606
Ufficio stampa: Tel.055291408

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