martedì 29 marzo 2011

E tu, come mi vedi?! Il coaching come lente di ingrandimento del potenziale umano

E tu, come mi vedi?!
Il coaching come lente di ingrandimento del potenziale umano



C’è chi, in se stesso e negli altri, tende a vedere solamente la routine delle azioni quotidiane, gli standard abituali, o addirittura, gli errori passati. Chi invece, senza perdere di obiettività, scorge soprattutto il potenziale per il futuro, la crescita di nuove aspettative e il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi.

 

Questi due modi di guardare possono fare un’enorme differenza nelle nostre prestazioni e in quelle di chi ci sta intorno, che si tratti di un collaboratore, di un allievo, di un amico o di nostro figlio.

 

Il coaching è quell’approccio che ci insegna a vedere il potenziale di ogni persona e a sostenerne la massima espressione. Si tratta di una cultura, più che di una tecnica. Di una prospettiva, più che di uno schema di azioni. Senza dubbio è un approccio dalla portata innovativa, che merita di diffondersi il più possibile in ogni ambito: dal lavoro allo sport, dalla scuola alle relazioni sociali.

 

Il libro Coaching di John Whitmore (in libreria ad aprile nella nuova edizione e l'autore a Roma il 3 aprile) riesce in questo intento di apertura e divulgazione.


Sarà perché Whitmore, nell’ambito dello sviluppo personale, viene definito “il padre del coaching”, visto il suo immenso contributo alla nascita e allo sviluppo di questa cultura.

 

Ed è proprio da questa posizione privilegiata che può scrivere: “Sarà benvenuto il giorno in cui la parola coaching sarà scomparsa completamente dal nostro vocabolario per essere integrata nel modo in cui ci poniamo in relazione con gli altri sul lavoro, così come in qualsiasi altro contesto”.

 

Un invito affinché il coaching, e questo suo straordinario modo di vedere le persone – noi stessi compresi – venga interiorizzato non solo dai singoli, ma anche dalle aziende e dall’intera società, in vista di un’evoluzione che non possiamo rimandare.

 

 

Bergamo, 29/03/2011


Per ricevere informazioni o copie del libro contattare Alice Rifelli, scrivendo a
alice.rifelli@alessiorobertieditore.com o chiamando il numero 035 894742.


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