venerdì 10 settembre 2010

Mostra collettiva "Essere o Avere?" - 17-30/9/2010 - Inaugurazione venerdì 17 settembre ore 18.30 - Spaziottagoni, Roma

Con cortese richiesta di pubblicazione e diffusione.
La mostra sarà esposta in due spazi espositivi: a Roma dal 17 al 30 settembre e a Venezia dal 9 al 22 ottobre.
Cordiali saluti
Caterina Falomo

Essere o Avere?

Mostra collettiva

Opere di:

Salvatore Chessari, Maura Franciosa,
Lorena Garcia Mateu, Angelo Giannetti,
Giulio Cesare Matusali, Gabriele Morrione,
Valentina Tabacchi, Meike Tiedemann,
Walter Zuccarini

  

Dal 17 al 30 settembre 2010

Galleria Spaziottagoni

Via Goffredo Mameli 9, 00153 Roma (Trastevere)

Inaugurazione venerdì 17 ore 18.30

Dal martedì al sabato dalle 17 alle 20

(chiuso domenica e lunedì)

 

Eric Fromm scrive nel 1976 To Have or To Be?, interrogandosi su queste due modalità essenziali dell'essere umano: l'Avere e L'Essere.

La mostra collettiva organizzata e promossa da Ca'Zanardi di Venezia, in collaborazione con Art&fortE LAB, Art&fortE e Spaziottagoni di Roma, si propone di scandagliare attraverso il linguaggio dell'arte questo tema. Perché l'aspetto filosofico della questione posta da Fromm sottintende implicazioni e conseguenze concrete e importanti nella nostra società, che meritano di essere colte e tradotte in opere che sono ora proposte al pubblico in due esposizioni in due delle città più belle, affascinanti, cariche di cultura, arte e storia quali sono Roma (17-30 settembre) e Venezia (9-22 ottobre, Palazzo Ca' Zanardi), quest'ultima in concomitanza con Biennale Architettura.

L'evento prevede la collaborazione con la Reale Canottieri Bucintoro e l'associazione Art&salE, portando così in dote il Patrocinio dell'Assessorato alla Produzione Culturale del Comune di Venezia.

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Eric Fromm scrive nel 1976 To Have or To Be? (ed.it. Mondadori, Milano 1977), interrogandosi su queste due modalità essenziali dell'essere umano: l'Avere e L'Essere. Il filosofo di Francoforte osserva come sia la struttura sociale a determinare il sopravvento dell'uno o dell'atro aspetto.

Nella società contemporanea, il possesso - trasformatosi rapidamente da bisogno primario di sopravvivenza (che l'autore chiama avere esistenziale) a consumismo (avere caratteriologico) – è prevalente. E, aggiunge Fromm, la modalità dell'avere porta al conflitto, allo scontro sia fra gli individui che fra le nazioni. Il consumo, inoltre, perde in fretta il proprio carattere gratificante e pertanto impone di consumare sempre di più.

La società ha preso questa direzione credendo nelle promesse dell'avere: il potere sulla natura, l'abbondanza dei materiali, la felicità per la soddisfazione di tutti i propri bisogni e la libertà personale.

Ma, osserva Fromm, le promesse si sono rivelate completamente fallimentari – e a trent'anni di distanza dal suo saggio le sue affermazioni risultano ancor più confermate: il dominio sulla natura si è tradotto in un disastro ambientale sempre più irreversibile; l'abbondanza è rimasta limitata ai soli Paesi ricchi; la soddisfazione è divenuta alienazione e la libertà è manipolata dai mass media e dalle multinazionali.

In questo lungo e difficile periodo caratterizzato da una crisi economica planetaria a dimostrazione di un sistema ormai saturo e tutt'altro che invincibile, agli artisti sarà richiesto di tradurre questa ampia tematica visivamente, sottoforma di opera artistica, scegliendo liberamente la tecnica da impiegare. Perché, ricorda lo stesso Fromm in un altro suo scritto – L'arte di amare

In ogni attività creativa, colui che crea si fonde con la propria materia, che rappresenta il mondo che lo circonda. Sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, in ogni tipo di lavoro creativo, l'artefice e il suo oggetto diventano un'unica cosa: l'uomo si unisce col mondo nel processo di creazione.

 

Informazioni:
Silvia Gatto
Cell. 329.9757807
 
Ufficio Stampa:
Caterina Falomo
Cell. 346.8513723
 
 
 
Ca' Zanardi
Cannaregio 4132
30121 Venezia
 
Spaziottagoni

Via Goffredo Mameli, 9

00153 Roma (Trastevere)

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