lunedì 31 maggio 2010

Carcere: Piazza lanza è un inferno,senza educatori,psicologi,farmarci,spazi per socializzare.Il governo trovi i fondi necessari per investire sul personale.



Quell'inferno chiamato Piazza Lanza


 
di Francesco Silluzio
 
Vi è mai capitato di entrare nel Carcere di Piazza Lanza? Speriamo per Voi di no!!! La Casa Circondariale di Piazza Lanza attualmente ha circa 550 detenuti a fronte di una capienza massima di 285 posti e con 230 unità di polizia penitenziaria, invece delle 435 necessarie e previste dal Decreto Ministeriale sulle piante organiche.


Il carcere presenta, peggiorati, i problemi della maggior parte delle carceri italiane: sovraffollamento insostenibile e carenza di personale. Qualche settimana addietro è cominciata la protesta dei detenuti, che ha avuto una bassissima risonanza mediatica, i quali battendo sulle inferriate, cercavano di far percepire all'esterno la condizione di estremo disagio in cui sono costretti a vivere; il sindacato UIL della Polizia penitenziaria ha denunciato la situazione in cui versa il carcere e il suo organico; La situazione che emerge dalle denunce è allarmante.

Il carcere risulta essere una struttura vecchia e inadeguata agli scopi rieducativi che invece dovrebbe avere; in celle di circa 18 metri quadri, che a stento potrebbero ospitare tre detenuti, sono stipati fino a nove, o addirittura tredici detenuti, secondo la Uil penitenziari. Si registra anche una forte carenza di personale, sia di agenti di polizia penitenziaria che di figure specializzate come educatori e psicologi. La carenza di fondi colpisce l'area sanitaria: i farmaci sono insufficienti e mancano le dotazioni primarie per le medicazioni. Così com'è, la vecchia struttura penitenziaria sembra insomma una bomba ad orologeria.

Le denunce non sono nuove. Dal luglio 2009, periodo dell' iniziativa di monitoraggio "Ferragosto 2009 in carcere", organizzata dai radicali su tutto il territorio nazionale, che ha portato oltre 150 parlamentari in tutti gli istituti di pena, ad oggi, l'unico problema che è stato risolto è quello dei topi che infestavano l'istituto. Nelle celle sovraffollate fredde d'inverno (quest'anno l'impianto di riscaldamento non è stato attivato) e soffocanti d'estate, i cittadini detenuti trascorrono almeno venti ore chiusi a chiave. Nel carcere, a differenza di altri istituti di pena, non esistono attività al di fuori della cella e non vi è alcuna possibilità di socializzare. Per non parlare del fatto che, nella stessa struttura, si svolgono le Udienze di convalida degli arresti e i colloqui con i detenuti.

E' chiaro che occorre un immediato intervento che non sia limitato solo a risolvere le emergenze ma a creare strutture degne di un paese civile e democratico.



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