lunedì 1 marzo 2010

Fondazione Gervasio: lotta alle patologie oncologiche infantili


Nasce ufficialmente la "Fondazione Gervasio", dopo l'omologa dalla Prefettura si è riunito il primo Consiglio di Amministrazione.
 
 
Dopo due anni di preparazione è finalmente venuta ufficialmente alla luce la "Fondazione Maria Antonia Gervasio" che nasce per combattere con le armi della ricerca scientifica le patologie oncologiche ed, in particolare, i cancri leucemici infantili.
 
Questo, infatti, è stato il tempo necessario per adempiere alle formalità di legge ed ottenere dalla Prefettura l'omologa della Fondazione che, adesso, è soggetto giuridico perfetto in grado di operare per realizzare il suo scopo umanitario.
 
Si è, pertanto, riunito il primo Consiglio di Amministrazione per decidere ed approvare l'organigramma della Fondazione che, lo ricordiamo, si sosterrà con i beni immobili donati dalla famiglia Gervasio, tra cui un palazzo storico nel centro  di Bisaccia ed un parco eolico i cui proventi andranno a supportare le attività di ricerca scientifica che sono la "mission" del neonato ente benefico di ricerca.
 
La Fondazione, infatti, è nata dalla volontà di Michele e Anna Rosa Gervasio di ricordare la memoria della figlia Maria Antonia la cui vita, nel 2004, fu stroncata in pochi giorni da una forma fulminante di leucemia.
 
Dopo il tragico evento, solo un pensiero ha potuto consolare i genitori, usare le proprie sostanze per sostenere la ricerca ed evitare ad altri genitori di vivere il loro identico strazio ed ad altre persone di patire l'atrocità di malattie che, in molti casi, non sono ancora sufficientemente studiate.
 
«E' stato un lungo percorso – ha commentato Michele Gervasio a margine della prima riunione del CdA – nel quale siamo stati sostenuti dall'amore di Maria Antonia e dal fermo proposito di spingere la ricerca nella direzione di quelle patologie poco studiate perché, magari, poco interessanti per il business delle case farmaceutiche o degli istituti di ricerca. Abbiamo messo insieme un CdA animato dal nostro stesso spirito filantropico ed interessato a creare in Alta Irpinia un polo di ricerca scientifica di livello internazionale».