mercoledì 19 agosto 2009

"Studenti lavoratori"

 

COMUNICATO STAMPA - 17 AGOSTO 2009

 

Studenti lavoratori

 

Di giorno studenti, di notte camerieri

 

 

In tempi di crisi, gli universitari si rimboccano le maniche e decidono di dividersi tra studio e lavoro. Sono sempre di più, infatti, coloro che durante il percorso accademico svolgono un’attività lavorativa,  anche di carattere saltuario.

 

Secondo una ricerca  realizzata dal centro di preparazione esami Universitalia, almeno il 65% degli studenti ha svolto un’attività lavorativa durante gli anni di università.

 

L’impiego più comune tra gli studenti lavoratori è quello di cameriere nei pub o nei ristoranti che riguarda ben il 18% degli intervistati. Seguono l’attività di addetto al call center (14%) e di promoter presso centri commerciali e supermercati (12%).

 

L’8% si dedica al volantinaggio, mentre il 6% preferisce fornire ripetizioni ad altri studenti. Solo il 4% svolge l’attività di babysitter, commesso (3%) o segretario (3%).

 

Per quanto riguarda il genere, gli studenti lavoratori sono equamente suddivisi tra uomini e donne, con una leggera preponderanza da parte dei ragazzi (52%). Nella distribuzione geografica, invece, si nota una prevalenza di studenti lavoratori del Sud (40%) e del Centro (36%). Probabilmente ciò è dovuto anche al fatto che gran parte degli universitari del sud Italia è fuori sede. Gli universitari del Nord, invece, rappresentano il 24% dei lavoratori.

 

Nello specifico, a Milano, i ragazzi preferiscono dedicarsi all’attività di cameriere (24%), a Roma spopola il call center (27%) e a Napoli, invece, tiene il volantinaggio (12%) e l’attività di babysitter (11%).   

 

La maggior parte degli studenti dedica a questi “lavoretti” fino a 15 ore settimanali (56%), mentre il 35% sottrae allo studio dalle 15 alle 30 ore. Solo il 9% si impegna in un’attività lavorativa che occupa più di 30 ore alla settimana.

 

Studenti part-time sono, in particolare, gli appartenenti alle facoltà umanistiche che rappresentano il 44% degli universitari lavoratori. Gli iscritti ad un corso ad indirizzo scientifico costituiscono, invece, il 23% di coloro che si dividono tra studio e lavoro.

 

Nonostante il fatto che lavorino, molti studenti (56%) dichiarano di aver frequentato le aule universitarie per almeno la metà del tempo di svolgimento delle lezioni. Solo il 10% ammette di presentarsi soltanto durante la sessione di esame.

 

Anche se i tempi di studio risultano ridotti, soltanto il 12% degli studenti lavoratori afferma che il fatto di dedicarsi ad attività lavorative incide negativamente sulla propria carriera universitaria.

 

“Se si adotta un buon metodo di studio, il lavoro non rallenta affatto i tempi di conseguimento della laurea. Di solito i ragazzi che riescono a sapersi organizzare ottimizzando al massimo i tempi di studio, sono anche coloro che avranno una carriera migliore. Spesso un buon metodo di studio coincide poi con un’ottima capacità di gestione della mole di lavoro” ha dichiarato Anna Prassino, responsabile marketing del centro di preparazione esami Universitalia.