A Smau 2006 Prometeo, tecnologia italiana marina
Con l’OGS alla scoperta dell’alto Adriatico
L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
(OGS) dal 4 al 7 ottobre partecipa a SMAU 2006 nell’ambito de "I
Percorsi dell'Innovazione" ospite di ERA–Esposizione di Ricerca
Avanzata, il nuovo science centre italiano con sede a Trieste.
A SMAU 2006 l’OGS presenta il veicolo subacqueo R.O.V. (Remotely
Operated Vehicle) “Prometeo” che ha realizzato in completa
autonomia I filmati delle comunità bentoniche e nectoniche che
popolano i “grebeni”, particolari biotipi presenti nel golfo di
Trieste.
L’OGS è un Ente pubblico di ricerca, con sede a Trieste, che svolge
ricerca applicata nei campi delle Scienze della Terra e
dell'Oceanografia. Da molti anni partecipa alle ricerche geofisiche
in Antartide e tra il 1988 e il 1997 ha portato a termine, con la
propria nave OGS Explora, otto campagne di ricerca nei mari del
continente antartico. L’OGS fa parte del progetto CROP per lo studio
strutturale e geodinamico della penisola italiana e di altri grandi
progetti oceanografici per lo studio del Mare Mediterraneo. L’Ente
è infatti fortemente impegnato nell’attività di monitoraggio,
studio e ricerca della continua evoluzione dei sistemi marini e
costieri. I litorali italiani risultano essere in una situazione di
equilibrio precario non solo in seguito a fenomeni naturali, quali le
variazioni del livello del mare, dei regimi di corrente e del moto
ondoso, ma soprattutto per attività antropiche che hanno aumentato
fenomeni erosivi spesso già esistenti. Particolarmente studiato da
OGS è il sistema marino e litoraneo dell’alto Adriatico, la fine di
salvaguardarne e di valorizzarne le risorse naturalistiche. Le più
recenti indagini di carattere idrografico si sono concentrate su
particolari biotipi presenti sul fondale marino del golfo di Trieste,
noti con il nome di “tenue” o “grebeni”, allo scopo di mappare
in modo dettagliato questi siti di particolare interesse ambientale
che, in futuro, saranno preservati attraverso l’istituzione di aree
marine protette.
L’attività di ricerca ha previsto inizialmente alcune prospezioni
con un sonar a scansione laterale (Side Scan Sonar), che permette di
realizzare immagini del fondo marino simili a fotografie aeree,
realizzate però in ambiente subacqueo. Dopo aver così ottenuto una
perfetta ricostruzione morfologica degli affioramenti rocciosi, sono
stati eseguiti i rilievi con il R.O.V. (Remotely Operated Vehicle)
“Prometeo”, un veicolo subacqueo guidato a distanza che ha
permesso di identificare le comunità bentoniche e nectoniche che
popolano questi anfratti. Per definire poi l’assetto geologico del
substrato roccioso sul quale si sono formati questi particolari
habitat sottomarini sono stati eseguiti alcuni prelievi di campioni
di sedimento e delle prospezioni acustiche ad altissima risoluzione
(Chirp). Una troupe subacquea infine ha realizzato video e servizi
fotografici di questi affascinanti biotopi adriatici.
300906
Ufficio stampa: Globo divulgazione scientifica - Monica Rio
3479304484