venerdì 20 ottobre 2006

Comunicato LAV: MESSINA, INCHIESTA POLIZIA SU MAFIA E CORSE CAVALLI. APPELLO LAV A PROCURATORE ANTIMAFIA: SPECIFICHE INDAGINI SU ZOOMAFIA SICILIA


Comunicato Stampa LAV:

 

MESSINA, INCHIESTA DELLA POLIZIA SUGLI INTERESSI DELLE COSCHE MAFIOSE NELLE CORSE CLANDESTINE DI CAVALLI.

 

PLAUSO DELLA LAV CHE RIVOLGE UN APPELLO AL PROCURATORE ANTIMAFIA GRASSO: CONTRO LA RECRUDESCENZA DELLA ZOOMAFIA IN SICILIA SI AVVIINO SPECIFICHE INDAGINI

 

 

Nuovo intervento della Polizia di Stato a Messina contro le corse clandestine di cavalli: fra gli arrestati dell'operazione "Staffetta" condotta ieri dalla Squadra mobile contro la famiglia mafiosa del boss Giacomo Spartà, detenuto, che controlla la zona sud di Messina, figurano numerosi elementi criminali che erano specializzati nelle corse clandestine di cavalli organizzate nelle vie cittadine. L'ottima inchiesta della Polizia ha pure accertato che gli animali sfruttati erano anche dopati: i farmaci venivano prelevati da ospedali cittadini, grazie a dipendenti compiacenti, e consegnati a Mario Crisafi, indagato, guardia giurata presso alcuni nosocomi messinesi.

 

La LAV – così come aveva fatto lo scorso giugno in occasione di un altro blitz della Questura di Messina, 
sempre contro le gare ippiche clandestine - esprime vivo apprezzamento e plauso per la brillante 
operazione della Polizia e per l'impegno del Gip Maria Eugenia Grimaldi e del sostituto procuratore della 
DDA di Messina Rosa Raffa. La LAV si augura che le accertate gravissime complicità nell'ambito 
ospedaliero vengano esemplarmente punite e che ai personaggi coinvolti nello sfruttamento dei cavalli 
vengano applicate le pene massime della legge 189/2004 contro il maltrattamento degli animali: chiunque 
promuove, organizza o dirige competizioni non autorizzate tra animali è punito con la reclusione da uno a tre 
anni e con la multa da 50.000 a 160.000 euro. Intanto la LAV chiede che i competenti organi amministrativi 
degli ospedali coinvolti provvedano a sospendere dal lavoro quei dipendenti che trafugavano i 
medicinali usati come doping per i cavalli, e che la Prefettura di Messina revochi subito la qualifica di 
guardia  giurata al Crisafi.

 

Come dimostrato dalle numerose indagini di polizia, negli ultimi anni in Sicilia si è assistito ad una recrudescenza esponenziale del fenomeno dell'ippica clandestina e del relativo giro d'affari delle scommesse gestito da organizzazioni malavitose. Secondo la LAV, si tratta ormai di un fenomeno di ampie proporzioni, diffuso in ogni provincia dell'Isola, divenuto una realtà criminale preoccupante che si è sviluppata a causa del  ferreo controllo mafioso del territorio. Le corse abusive di cavalli costituiscono per le organizzazioni criminali un sicuro e redditizio investimento dei propri illeciti introiti economici: una sola corsa può fruttare fino a 50.000 euro. Per questi motivi la LAV chiede al Procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, alle Forze dell'Ordine ed agli Organi inquirenti siciliani di avviare specifiche indagini ed inchieste contro gli interessi criminali nelle corse ippiche clandestine e, in generale, gli altri aspetti della zoomafia.

 

In proposito l'Osservatorio Zoomafia LAV ricorda che in passato proprio a Messina è stata accertata la presenza mafiosa nelle gare ippiche: nel 2002, con l'operazione "Game over" contro il clan del rione Giostra, la DDA e la Squadra Mobile messinesi accertarono che fra le attività criminali del gruppo vi erano proprio le corse di cavalli ed i combattimenti tra cani, poi confermate dalle dichiarazioni del pentito Antonino Strabuzzi.

 

La "vocazione criminale" alle corse di cavalli della famiglia mafiosa del boss Spartà, infine, è stata evidenziata anche nella relazione conclusiva della Commissione parlamentare antimafia, approvata il 18 gennaio 2006 (Tomo I, pagg. 357- 358): "il clan Spartà, operante nel villaggio S. Lucia sopra Contesse, nella zona sud della città. Retto dal boss Giacomo Spartà, detenuto in regime di cui all'art. 41-bis o. p., svolge attività criminali di vario genere, spaziando dal traffico di sostanze stupefacenti all'estorsione, alla gestione di corse clandestine, ai reati in materia di armi. (…) Come testimoniato dal rilevante numero di operazioni antimafia compiute nel corso degli ultimi anni e delle quali hanno riferito i responsabili dell'apparato di prevenzione e repressione, le organizzazioni cittadine appaiono interessate alle attività criminali tradizionali: traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni, in primo luogo, ma anche inserimento in attività economiche di rilievo pubblico o gestione di corse e scommesse clandestine".

 

 

20.10.2006

 

 

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Info: www.infolav.org/lenostrecampagne/osservatorionazionalezoomafia/presentazione/index.htm