mercoledì 22 giugno 2022

Movimento 5 stelle, Pirillo (Circolo Saragat Matteotti): Di Maio, da Beppe Grillo al Marchese del Grillo il salto della quaglia è stato breve.

Roma, 22.06.2022-: "Si dice che in politica vada bene tutto… va bene il cambiare alcune idee, la diversità di opinioni, il mood sulla guerra, il sostegno tout-court al governo, il cumulo dei ministeri e delle cariche, il trasversalismo, il trasformismo, il poltronismo, l'evoluzione della specie e pure la ragion di Stato! Ma prendere in giro gli elettori no, proprio NO! "  –cosi Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale Saragat Matteotti di Roma-

"In questo Parlamento italiano malato di autorefenzialismo, supponenza e prepotenza, la nostra classe politica vive un assurdo scollamento con la realtà, uno stato quasi comatoso che è cosa ancor più grave per chi è stato eletto da un movimento popolare del quale si è eretto addirittura portavoce!! Ma si sa, per alcuni maschietti l'erezione dura poco… In Italia abbiamo avuto il celodurismo leghista che si è dimostrato più molle di un budino scaduto; oggi abbiamo la disfunzionalità androgina del poltronismo incoerente ed assolutista! Fuori dai mondiali di calcio e dalle competizioni sportive, l'unica attività praticata è il salto della quaglia! Sport risibile se non ci fosse da piangere come disperati, si, perché mentre a palazzo di fanno i (soliti) giochi di potere, le persone comuni, o meglio, il Popolo, deve fare i conti con la vita di tutti i giorni, con il caro bollette, con i problemi del mondo del lavoro, con l'incertezza del futuro! Tutti argomenti che dovrebbero essere al centro dell'agenda elettorale dei vertici di qualunque partito politico, tanto più di quel movimento popolare e popoloso che doveva cambiare le sorti di tutti gli italiani ed invece a cambiato le fortune di pochi! Altro che aprire il parlamento come una scatola di tonno, altro che uno vale uno; la verità è che qualcuno ha fatto il furbo pensando di seguire la filosofia del Grillo, ma non quella di Beppe bensì del più nobile Marchese Onofrio, nella scena dell'osteria: io so io, e voi non siete un…!"

"A questo punto la guerra tra Marchesi e Conte è aperta, e forse tutti noi, plebei, dovremmo rimboccarci le maniche e ri-prendere parte attivamente alla vita politica del Paese! Rimpiango amaramente gli anni della gloriosa prima repubblica e della partecipazione popolare di massa, rimpiango l'ideologia e ancor di più quella classe politica di sinistra fatta di uomini e donne convinti e coerenti, auspico il ritorno di una vera sinistra riformista resistente e battagliera arricchita da una maggior presenza di donne in Politica e nei posti di potere! Ma in questa Italia decadente –conclude Enzo Pirillo- e nel marasma che ha portato il movimento dalle stelle alle stalle, mi consola solo un pensiero: con la nuova legge elettorale Di Maio ed i suoi accoliti dovranno fare i conti con l'oste… e mi sembra di vedere una grande osteria di elettori arrabbiati, chi vivrà vedrà!"

Vincenzo Pirillo, Presidente del Circolo Culturale "Saragat – Matteotti" Roma


 
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