mercoledì 29 aprile 2020

Coronavirus e acqua del rubinetto, smontiamo la bufala

L’Italia e il mondo itero stanno vivendo, in questo periodo, un momento di altissimo ischio a causa del famigerato virus Covid-19 (anche conosciuto come Coronavirus).
Da quando questa malattia è balzata agli onori della cronaca per la sua virulenza e il tasso di infettività, a diffondersi non è stato solo il virus ma anche il panico e, con esso, molte false voci e notizie finte.

Coronavirus, prima del virus colpisce il panico

Queste false voci, spesso, sono dannose quanto la stessa malattia, rendendo più difficile il contenimento del virus e rendono più difficoltoso, da parte delle autorità, fare chiarezza sulle procedure più corrette per affrontare questa crisi.
Per fare fronte a questa ondata di “fake news” il Ministero della Salute ha diffuso dei comunicati mirati a fornire un approfondimento e fare chiarezza.
Ma vediamo insieme di fare luce su alcune delle bufale più eclatanti.

Una pandemia di false notizie

Dai decantati medicinali contro l’infezione, al bagno caldo che ucciderebbe il virus, fino alle notizie che coinvolgono i nostri amici animali, queste voci rimbalzano sui social network.
Qui, i meno informati, cercano spesso risposte veloci, finendo fuorviati.
Innanzitutto ad oggi non esistono ancora farmaci in grado di prevenire il contagio da Coronavirus. Anche se i laboratori medici di tutto il mondo sono impegnati per trovare una soluzione, oggi siamo ancora lontani da una “formula miracolosa”.
Temperature elevate, ne sotto forma di bagni caldi, ne connesse all’assunzione di cibi o bevande bollenti, sono efficaci per eliminare il virus dall’organismo.
Gli animali non sono “untori”. I nostri amici di casa non sono una minaccia alla nostra salute. Innanzitutto il nuovo Coronavirus Sars-CoV-2 proveniente dagli animali non si trasmette all’uomo.
Secondo, dopo una passeggiata, se si teme il contatto con superfici infette, non serve pulire le zampe dei ostri animali con candeggina ma basta semplice acqua saponata.
Una delle notizie che ha creato più panico, però, è quella che, l’acqua del rubinetto, potrebbe essere una fonte di contagio per il Coronavirus.

L'assalto ai supermercati per i generi di prima necessità

Quando le notizie sul contagio e sulle misure restrittive per la prevenzione, hanno cominciato a diffondersi, i supermercati e gli altri punti di vendita sono stati presi d’assalto.
Sono diventate tristemente note le immagini degli scaffali vuoti dei supermercati dopo il passaggio di tanti acquirenti preoccupati.
Per il timore della quarantena gli italiani hanno fatto incetta di generi di prima necessità: pasta, carne, farina, carta igienica e bottiglie di acqua minerale.

Coronavirus e acqua del rubinetto

Proprio l’ISS (Istituto Superiori di Sanità) è voluto intervenire sull’argomento con una nota che smentisce la necessità di acquistare acqua in bottiglia in grande quantità.
L’istituto chiarisce che non sia necessario riempirsi di bottiglie di plastica, inquinanti e ingombranti, per far fronte alla quarantena da Coronavirus, perché questo non si trasmette attraverso i nostri rubinetti.
Non ci si può infettare bevendo l’acqua del rubinetto.
I sistemi dei nostri acquedotti sono sicuri, i controlli sono efficaci per il controllo dei virus anche di quelli assai più resistenti del Coronavirus.
In più, nonostante la crisi colpisca anche le strutture di controllo ambientale e gestione idrica, in termini di carenza di risorse umane, i piani di emergenza attuati con le autorità sanitarie, hanno potenziato le misure di controllo.
Questo garantisce una continuità nella gestione della sicurezza dell’acqua potabile.

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