venerdì 6 dicembre 2019

Oltre 1 milione di Api al Golf della Montecchia

Comunicato Stampa

Oltre 1 milione di Api al Golf della Montecchia, il legame si chiama BIO

Qual è il nesso tra Api - oltre 1 milione – e il Golf? La risposta è presto detta e si chiama Bio: biodiversità, coltivazioni biologiche anche sul green e rispetto dell’habitat naturale. Questi i valori che PlayGolf54, gruppo che riunisce il Golf della Montecchia, Golf Frassanelle e Galzignano Terme Golf Course, sta concretamente portando avanti da anni, i risultati si vedono e sono scientifici, grazie al monitoraggio e alla collaborazione con Esapolis nel Progetto Pollinator e con l’Atelier del Miele.
 “L’opportunità nasce dall’avere un contesto naturale biologico, dove le api hanno trovato un habitat ideale. I primi alveari sono stati trasferiti nel parco del Golf della Montecchia ad aprile 2019 e le api si sono subito ambientate molto bene.” racconta Mattia Gambalunga responsabile di Atelier del Miele, giovane start up nell’ambito del biologico – “Risultato ottenuto sia grazie alla fortuna di essere nel Parco dei Colli Euganei, ma anche e soprattutto per l’attenzione ad una coltivazione biologica, un impegno praticamente unico in Italia per un club di golf. Le Api qui riescono ad avere varie fioriture nel campo e nel parco, per realizzare un miele d’eccellenza, in prevalenza di tiglio, millefiori e colza”.
Durante la prossima primavera verranno trasferiti altri 15 alveari presso il Golf Frassanelle dove sarà possibile realizzare eccellenti mieli di acacia e castagno, perché più vicino alla zona dei boschi.  Ogni ape regina riunisce a sé oltre 60.000 api in primavera ed estate e le aree agricole marginali, zone protette e i rough dei percorsi di golf sono i luoghi ideali per gli alveari.
La progressiva scomparsa degli habitat naturali, l’ingresso di parassiti esotici e l’inquinamento, stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza delle api e degli insetti impollinatori, per questo motivo sono considerati un importante indicatore dello stato di salute dell’ambiente, si tratta infatti di organismi cruciali per l’equilibrio naturale e per la produzione di quasi tutte le colture alimentari.
Il “Miele Millebuche” è stato chiamato così questo particolarissimo miele dei golfisti, sarà messo in vendita per continuare a finanziare e sviluppare il progetto. La smielatura sinora è stata fatta presso Esapolis, grazie anche alla collaborazione con l’Università di Padova, ma entro la primavera questa delicata operazione potrà essere svolta in autonomia.
“Con il museo entomologico “Esapolis” di Padova è stato avviato uno studio mirato a creare dei nuovi habitat ideali per gli insetti impollinatori. Partendo da un censimento entomologico e floristico, il progetto ha incluso la semina e la messa a dimora di essenze specifiche ricche in nettare e polline, che hanno attirato questi piccoli animali e di conseguenza mammiferi e uccelli. Per valutare la qualità dell’habitat naturale, si procede proprio all’attento studio di vari insetti, a Montecchia e Frassanelle, la qualità biologica è risultata ottimale perché viene preservata con estrema attenzione la biodiversità. Qui si trovano i Bombi, le Vanesse, i bellissimi Podaliri e gli Icaro Blu, farfalle multicolori ma anche vespe cuculo, mantidi, cicale e cervi volanti, a loro e alle api, abbiamo dedicato il nostro calendario per il nuovo anno” spiega Alessandro De Luca referente tecnico Sezione Tappeti Erbosi della Federazione Italiana Golf e responsabile per il Gruppo PlayGolf 54 della gestione ambientale.
Tra i progetti futuri anche un corso di conoscitori del miele per diventare assaggiatori riconosciuti e per valorizzare questo prodotto ricco di nutrienti ma anche di tante varietà come i mieli amari, salati o quelli più noti, i dolci. La volontà è anche quella di realizzare alveari con stili e forme diverse, per accogliere le api sempre nel migliore dei modi, ma promuovere anche la curiosità e l’interesse di golfisti e pubblico verso il rispetto dell’ambiente. In programma prossimamente anche la crescita della produzione, seguendo lo sviluppo degli alveari, realizzando pappa reale, polline e propoli e siglando sinergie con vari enti per promuovere l’apicoltura. 

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