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AJ-Com.Net) - ROMA, 22 AGO 2018 - Anche questa estate 2018 è stata un'estate di studio e di ricerca per lo psicologo
Stefano Benemeglio (
www.stefanobenemeglio.com), padre delle
Discipline Analogiche, direttore scientifico dell'
Università Popolare delle Discipline Analogiche (UPDA), famoso per i molti esperimenti di successo portati avanti nelle sedi più prestigiose, includendo anche l'
Ordine dei Medici di Madrid e l'
Università «Pompeo Fabra» di Barcellona.
Da sempre, durante l'estate,
Benemeglio raccoglie le sue intuizioni, i suoi
«Proiettili di Cristallo» -espressione che egli usa per definire le grandi intuizioni che lo hanno portato ad essere annoverato tra i più grandi ricercatori del nostro tempo, nonché
unico italiano ideatore di una metodologia induttiva presente nel
Trattato di Ipnosi di
Franco Granone- e le presenta nel convegno di Brindisi che quest'anno avrà luogo
dal 24 al 26 agosto 2018 presso il
Grande Albergo Internazionale (info e prenotazioni:
www.eventibenemeglio.it).
Cosa ha osservato questa volta lo psicologo?
Al mare gli italiani invidiano gli addominali scolpiti del vicino di ombrellone e le italiane i glutei tonici delle altre donne, un chiodo fisso a cui è stato dato il nome di
sindrome di Adone, facendo riferimento al personaggio che nella mitologia greca rappresenta il simbolo dell'ideale di bellezza e perfezione.
«A scatenare questa ossessione, che nei casi più gravi porta uomini e donne a volere raggiungere una forma fisica sempre più prestante, basando la propria vita su diete rigide, allenamenti fisici estenuanti ed assunzione di farmaci, è però un altro disturbo: la "sindrome di Dante e Beatrice"» puntualizza il padre delle Discipline Analogiche che ha così battezzato il complesso caratteristico di sintomi che porta l'individuo a
sentirsi incapace di conquistare il proprio sogno perché si autopercepisce come non all'altezza dal punto di vista delle sue capacità seduttive legate all'essere maschio o all'essere femmina.
«Essi incarnano spesso la figura con la maschera del super-uomo e della super-donna per compensare la loro autopercezione di sentirsi poco maschi o poco femmine» spiega
Stefano Benemeglio.
«E dalla
mancanza di accettazione di se stessi e del proprio corpo, nutrita da un'
insoddisfazione di fondo, da una
bassissima autostima e da una
labilità da un punto di vista emotivo nasce la ricerca ossessiva di perfezione fisica, la fissazione di non avere muscoli a sufficienza, la preoccupazione di avere un difetto fisico in realtà inesistente, la costante insoddisfazione del proprio corpo» aggiunge
Samuela Stano, presidente dell'
Università Popolare delle Discipline Analogiche (
www.upda.it).
In tempi normali -secondo l'
Università Popolare delle Discipline Analogiche- a soffrire della
sindrome di Adone è il 12% degli italiani. Ma d'estate e al mare, come ha osservato
Stefano Benemeglio, le percentuali aumentano esponenzialmente:
ne sono colpiti in maniera più o meno lieve l'89% delle donne ed il 72% degli uomini.
Insomma l'estate può diventare un periodo difficile perché
scoprire il nostro corpo ci porta ad esporci
al giudizio nostro e a quello degli altri, mettendo in evidenza la differenza tra come siamo e come vorremmo essere o -meglio- come i modelli estetici ideali diffusi dai mass media ci dicono che dovremmo essere e consentendo -almeno in potenza- di far emergere più facilmente le
nostre fragilità.
Quali parti del corpo sono le più invidiate? Secondo quanto rilevato dall'
Università Popolare delle Discipline Analogiche (
www.upda.it) le donne si focalizzano su
glutei più alti e sodi (79%),
seni più tonici (68%) e
gambe più snelle (59%), mentre gli uomini si concentrano su
addominali scolpiti (68%),
bicipiti più definiti (65%) e
gambe più muscolose (56%).
Per entrambi i sessi è il desiderio di
piacersi di più -con il 58% per le donne ed il 55% per gli uomini- a prevalere sul desiderio di
piacere di più, che si attesta invece al 42% per le donne ed al 45% per gli uomini.
In merito alle reazioni al disagio provato difronte agli altri, secondo quanto osserva l'
Università Popolare delle Discipline Analogiche, il 62% delle donne ed il 68% degli uomini distolgono quasi subito lo sguardo dall'oggetto della loro ammirazione, proponendosi anche di iscriversi in palestra per migliorare la propria forma fisica (il 27% delle donne ed il 30% degli uomini) e di mettersi a dieta (il 25% delle donne ed il 18% degli uomini).
«Non deve stupire che per sentirsi maggiormente a proprio agio un 3% delle donne ed un 2% degli uomini prende la risoluzione di non mettersi in costume da bagno e di rimanere con la maglietta sotto l'ombrellone» esplicita inoltre
Stefano Benemeglio, che vuole tranquillizzare un po' tutti.
«Entro certi limiti questa ossessione è del tutto normale» assicura lo psicologo.
La
sindrome di Adone può diventare invece patologica
quando l'ossessione non trova mai realizzazione e l'individuo dedica così la maggior parte del suo tempo a soddisfare questo suo desiderio, non dando importanza al resto della propria vita, arrivando a fare uso di farmaci per aumentare la propria tonicità muscolare e continuando -a prescindere dai risultati ottenuti- a sentirsi
incapace di conquistare il proprio sogno: una patologia che in campo medico viene definita
«anoressia riversa» o anche -dall'inglese- dismorfia muscolare
(muscle dysmorphia) o vigoressia
(bigorexia). Padre dell'immenso patrimonio culturale rappresentato dalle
Discipline Analogiche, Stefano Benemeglio (
www.stefanobenemeglio.com) approfondirà questi ed altri temi nell'ambito del workshop di 3 giorni intitolato
«Proiettili di Cristallo», dal 24 al 26 agosto 2018 presso il Grande Albergo Internazionale di Brindisi (
www.eventibenemeglio.it). (
AJ-Com.Net). AJ/LL 22 AGO 2018 10:35 NNNN
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