giovedì 25 gennaio 2018

Esperimento di neuromarketing

Il neuromarketing  è una nuova strategia di marketing sviluppatasi nell'ultimo decennio grazie alle ultime scoperte in campo neuroscientifico. Molti esperti sono scettici a riguardo, ed è per questo che in pochi adottano tale tecnica, sembra invece che quelle poche aziende che lo fanno abbiano avuto diversi vantaggi. In particolare un'azienda danese ha condotto un esperimento sulle reazioni degli uomini al tatto di pacchi morbidi e pacchi duri, ma prima di parlarne un'introduzione al neuromarketing è d'obbligo.

Cos'è il neuromarketing?

È una disciplina che fonde il marketing con la neurologia e cerca di studiare ciò che accade nel cervello delle persone in risposta ad alcuni stimoli relativi a prodotti, marche o pubblicità. Il fine è quello di comprendere meglio il meccanismo decisionale durante un'acquisto.
Un esempio classico è una persona al supermercato che si trova di fronte ad uno scaffale dove sono presenti due bibite diverse, ma dal sapore e dal prezzo identico. Eppure il consumatore ne sceglie solo una. Perché? Forse perchè l'etichetta era più bella in una delle due bibite, forse perche ha già visto lo stesso prodotto in pubblicità, insomma il neuromarketing tenta di spiegare questi fenomeni usando diversi strumenti e tecniche.   
·         Eye tracking: è forse la più famosa, consiste nel tracciare i movimenti degli occhi del consumatore per scoprire cosa attira il suo sguardo tra tutti gli oggetti nel campo visivo.
·         Facial Action Coding System: è un metodo che osserva il viso umano che reagisce ad uno stimolo (in questo caso la vista di un prodotto). Tramite uno strumento si misurano le microcontrazioni dei muscoli del viso (che non si noterebbero ad occhio nudo) e si cerca di capire le reazioni del cervello alla vista del prodotto.
·         Elettroencefalogramma: chiamato anche EEG, consiste nel monitorare l'attività delle onde cerebrali del soggetto durante un'interazione col prodotto per capire che reazioni e che parti della mente stimola.
Uno scanner EEG è proprio lo strumento utilizzato dall'azienda che ha voluto condurre questo esperimento con risultati totalmente opposti a quelli sospettati.

L'esperimento...

L'esperimento si è incentrato sui pacchi regalo ed ha visto la collaborazione di 9 uomini che si sono offerti come cavie. Erano tutti di età compresa tra i 22 ed i 34 anni e provenienti da diverse nazioni. Uno alla volta sono stati fatti entrare in una stanza chiusa dove sono stati consegnati poi dei pacchi, prima uno morbido e poi uno duro. Lo scopo dell'esperimento era capire cosa gli uomini preferissero davvero: pacchi morbidi o pacchi duri?

Mentre le cavie tastavano i due oggetti gli è stato chiesto quale dei due preferissero e per verificare la veridicità delle loro affermazioni è stato utilizzato uno scanner cerebrale EEG indossato dalle cavie durante tutta la durata dell'esperimento. Il dispositivo previsto di 14 sensori capta le onde elettromagnetiche prodotte dall'encefalo delle cavie e le traduce in stimoli utilizzando un software dedicato.

 Con l'aiuto del noto professore della Copenaghen Business School Jesper Clement la compagnia ha raccolto e processato i dati al fine di renderli accessibili e comprensibili da tutti.

 

Ma siamo sicuri che essi non siano stati alterati da agenti esterni?

L'organizzazione ha prestato particolare attenzione a non contaminare i risultati con stimoli indesiderati, i soggetti dell'esperimento sono stati esaminati un una stanza chiusa dove solamente una videocamera, un microfono e luce artificiale erano presenti. Nessuno di loro era al corrente di che tipo di esperimento si trattasse, sapevano soltanto che riguardasse le onde cerebrali. Inoltre a 5 partecipanti è stato dato prima il regalo solido e agli altri 4 prima quello morbido.            
 

I risultati

I risultati sono stati inaspettati dagli organizzatori, infatti essendo le cavie uomini si poteva pensare che essi preferissero l'incarto duro. In effetti il 43% dei campioni ha espresso una preferenza per i pacchi morbidi ed il restante 66% per quelli duri, ma la loro mente è d'accordo con ciò che è stato detto?
Non del tutto. Grazie allo scanner EEG è stato infatti chiarito che circa il 50% degli uomini esaminati sostenevano una cosa, ma il loro cervello indicava l'esatto contrario. Ciò avviene nella parte inconscia della mente umana, ovvero quella di cui non ci rendiamo conto. Se l'individuo è conscio del pensare qualcosa, l'inconscio potrebbe non essere d'accordo.
È riconfermato quindi che a volte (molto spesso secondo alcuni studiosi) le persone hanno difficoltà a prendere delle decisioni razionali, affidandosi invce all'istinto e alle emozioni.
Un altro dato interessante dell'esperimento è che circa l'88% degli uomini presi come cavie preferisce effettivamente involucri morbidi a quelli duri.
Per ulteriori dettagli sulla ricerca di neuromarketing e per vedere il video dell'esperimento lascio qui la pagina originale con tutti i dettagli e la fonte.


Cordiali Saluti,
Luca Milani

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