venerdì 19 maggio 2017

Il disturbo depressivo è una delle patologie oggi più diffuse.


Il disturbo depressivo è una delle patologie oggi più diffuse. L'Organizzazione Mondiale della Sanità calcola che circa una persona su due manifesti almeno una volta questa patologia nel corso della vita. Il disturbo depressivo viene considerato come un particolare stato timico caratterizzato da facilità al pianto, irritabilità, tendenza a rimuginare, ansia, fobie, ruminazione ossessiva, preoccupazione incessante per la salute fisica e lamentele di dolori. 

La persona che presenta un disturbo depressivo, tendenzialmente fatica a prendersi cura della sua igiene e del suo aspetto, tende ad estraniarsi quando si trova in famiglia o con i propri amici e tende a partecipare meno alle attività quotidiane che in precedenza faceva con piacere. La depressione sembra manifestarsi in misura molto maggiore nelle donne rispetto che negli uomini, anche se non è ancora ben chiaro quali siano le cause di questa disomogeneità nella comparsa di tale patologia. Il disturbo depressivo può essere accompagnato da lamentosità, ricerca costante di attenzione e comprensione o, al contrario, da chiusura alla comunicazione, irritabilità, intolleranza per i normali difetti o sbagli, non solo propri ma anche altrui. 

Chi è depresso, soprattutto se giovane, può far ricorso anche ad alcool o a droghe, così come a farmaci, per cercare di alleviare la sua sofferenza, che invece, a lungo termine peggiora. Il suicidio è uno dei risvolti più drammatici del disturbo depressivo, e potremmo definire questo ultimo disperato gesto come la massima forma di sfogo dell'aggressività (emozione comune in chi ha un umore basso) rivolta contro se stessi. 

Il disturbo depressivo generalmente ha effetti negativi anche sulle persone che vivono accanto alla persona che ne soffre, aumentando lo stress percepito sia per il soggetto che appunto per queste stesse persone. In genere sintomi e patologie definibili come psicosomatiche quali dermatiti, acne, psoriasi, ulcere e coliti trovano sempre maggiore correlazione con la comparsa di disturbi depressivi. 

E' importante pensare che dalla depressione si può guarire se aiutati, e che il mondo presenta molti più colori del bianco e del nero. La sofferenza e la tristezza, se presi ed affrontati nel giusto modo, possono essere considerati come degli step non piacevoli ma comunque necessari per crescere, inevitabili quindi, per lo sviluppo personale o per il percorso di crescita individuale di ciascuno di noi. Oggi si sottolinea come sia difficile distinguere nella pratica un disturbo depressivo da un abbassamento dell'umore che i clinici definiscono come "non patologico". Aspetto cardine è il fatto che la sofferenza emotiva, etichettabile o meno che sia, patologica o non patologica, vada accettata e, parallelamente, contrastata e combattuta. Il passo più difficile è chiedere aiuto, ma rappresenta anche il passo più importante… 

Lo psicologo rappresenta una tra le figure di aiuto principali in questi casi (insieme a psichiatri e psicoterapeuti) e il loro compito è aiutare le persone che si rivolgono nel percorso di cambiamento (e, perché no, di guarigione) e rinascita, indipendentemente da diagnosi o manuali. Camus diceva: "Nel bel mezzo dell'inverno dentro me ho infine imparato che vi era un'invincibile estate".

Per approfondire l'argomento, è possibile visitare il sito della Dottoressa Tania Braga, al link https//www.taniabraga.it