sabato 3 settembre 2016

Il sangue del cuore. Andrea Brusa, l'autore teatrale di MON COEUR, si commuove alla presentazione del suo libro a Torino dove in fase di lettura di una parte della sua Ps teatrale ha un crollo emotivo leggendo una lettera a sua moglie Chiara per la quale sta dedicando la vita. Ed e' di nuovo successo!!!

Andrea Brusa e' un uomo tormentato e sfortunato; la sua grandezza di scrittore non e' stata capita dalla sua famiglia. Eppure, che parole scrive quest'uomo! Quale precisione nell'analizzare gli stati d'animo, le nostre più profonde ferite e i nostri più muti desideri! Sembra davvero, LA VIA DEI MIRACOLI ed INVALIDO D'AMORE cosi' come MON COEUR, un esercizio di autoconoscimento sotto forma poetica, che giunge fino agli stati dell'io in conversione e dell'io libero, laddove cioè l'io discerne con chiarezza sé stesso. La primavera metafisica che sulla terra sfugge di continuo, i rari, preziosi momenti d'illuminazione, la lotta strenua per conservarli o almeno per conservarne il ricordo nei tanti tratti duri, gli entusiasmi iniziali che annegano dentro lo scetticismo e ancora la spasmodica ricerca del porto ove il Male finalmente ci darà tregua; leggendo questi libri sono rimasto stupefatto. Che dire di uno scrittore ed Autore Teatrale come Andrea Brusa la cui felicità la si puo' accostare proprio a quella di coloro che come lui piangono, una felicita' che sembra la più paradossale, quella dell'ultimo giorno, non quella dei nostri giorni penultimi. Quale felicità ci può essere dentro un pianto? I pianti dello scrittore a cui ormai siamo noi tutti abituati non sono le lacrime di gioia, né quelle false e prodotte a scopo di lucro nei talk show televisivi. Sono le lacrime degli afflitti, il pianto disperato dei lutti, quello delle separazioni, dei fallimenti, quelle versate per i figli che sbagliano e non tornano a casa, quelle che cadono quando non riusciamo ad impedire ad un fratello o a un amico di buttar via la propria vita. Quelle delle guerre, dei troppi poveri schiacciati e degli oppressi, quelle di chi perde il lavoro, quelle dei tradimenti. Ma sono anche quelle dei pentimenti e dei perdoni, quelle del dolore per le conversioni nostre e degli altri. Quelle dello scrittore della LA VIA DEI MIRACOLI sono tutte lacrime molto serie.
Dice lo scrittore: "Vedete, la bellezza di un uomo non è nei vestiti che porta,
nè nel suo viso, o nella sua capigliatura. La bellezza di un uomo risiede nei suoi occhi. E' la porta d'entrata del suo cuore; la porta dove risiede l'amore. Ed è spesso con le lacrime che vedi passare il suo cuore». Questo messaggio che ci ha voluto lasciare l'autore é per tutte le persone che hanno lasciato un segno nella nostra vita, in un modo o nell'altro… A quelle che ti hanno mostrato il lato buono delle cose quando tu vedevi solo il peggio…
E conclude l'incontro con una vera e propria dichiarazione fatta a voce alta: "Amore mio, il vento soffia impavido questa notte e le luci che brillano un po' più in là, mi ricordano che poi non siamo così distanti. Ma tu distante non lo sei mai. Sei in tutte le cose, sei tutte le cose. Luce dei miei occhi, questo vento mi parla di te, lo sento sulla pelle, lo sento sul mio volto. Perdona il mio mancato impegno nel tentare d'essere felice, perdona le mie lacrime. Non ti chiedo niente e non penso che tu debba capire per forza. Molto di quello che ho dentro non so spiegarlo nemmeno a me stesso. A volte mi sento come quell'erba che cresce sola e triste alle spalle di vecchie fabbriche abbandonate, a volte mi sento davvero così. Ti chiedo di non scordarti di me".
E cosi' e' terminata la sua presentazione lasciando tutti i presenti ancora una volta a bocca aperta. Da noi tutti un abbraccio ideale ad un grand'uomo oltre che ad un Autore Teatrale e scrittore di talento.

CARMINE SALLUSTIO
Editorialista

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