"Perchè non cento"? edito da Alter Ego / Augh Edizioni di Viterbo (data di uscita 31 Marzo 2016), è la prima opera del poeta fiorentino Alessandro Pagani: 99 poesie accomunate da giochi di parole, calembours, anagrammi, rime, versi liberi e metriche originali, in un tentativo di trovare nuove forme di scrittura caratterizzate da improvvisazioni ritmiche e contaminazioni sperimentali. Tutto nacque un'estate di dieci anni fa nei giardini dei Campi Lunghi di San Felice a Ema presso Firenze, quando nelle lunghe passeggiate con la fidata Lona - pastore tedesco - Alessandro Pagani metteva a frutto le sue letture poetiche nel confronto tra presente ed il futuro dell'uomo, in un'altalena di ricordi e destini personali ancora da rivelare. Senza mai perdere di vista il gioco (la conoscenza enigmistica qui ha un ruolo fondamentale), il poeta ha cercato, nelle sue parole, di vagare in quei territori che l'uomo conosce e allo stesso tempo ignora fin troppo bene, come l'amore sofferto e mai raggiunto, la morte e i suoi infiniti misteri, la natura violata dalle ferocie del nostro tempo, fino alla ricerca di nuovi e affascinanti traguardi pseudo-letterari. Fino all'arduo tentativo d'immaginare la conquista di nuove terre poetiche ancora da percorrere, in un limbo inesplorato il cui orizzonte non è necessariamente la fine, ma l'inizio di un nuovo modo di pensare, che possa avvicinare la felicità dell'anima all'uomo, in una personale trama che ha come personaggi le parole, e le riguardanti emozioni. Forse per questo potrà capitare che nelle chiusure delle composizioni del poeta il lettore sorrida : eppure un attimo dopo lo stesso sarà richiamato ad un'esplorazione più attenta - e talvolta grottescamente malinconica - dei doppi sensi delle frasi e delle infinite combinazioni del linguaggio; e quello che prima sembrava avere un chiaro significato, adesso riporta a differenti acrobazie del cuore. Sta a chi legge decifrare e fare tesoro delle suggestioni che una composizione poetica del Pagani può regalare. Perchè l'arte letteraria possiede una magia rara: quella di far volare ogni fantasia. E sebbene sia quest'ultima che guida ogni estro creativo, le poesie in fase di atterraggio di Alessandro Pagani ci lasciano alla fine con un messaggio concreto e niente affatto banale: dove vive passione, creatività, e fame di conoscenza, non esiste mediocrità.
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