sabato 9 aprile 2016

Leo Beggar artista tra surreale e sogno

Si è inaugurata ieri sera la mostra dell'artista Leo Beggar, ospitata nei locali del suggestivo Bar Migliorini di Firenze, in Via Gian Paolo Orsini, 20/r.  La mostra rimarrà aperta fino a tutto aprile.
Certo il sogno inteso come proiezione oltre il reale avvolge la metafisica delle varie opere esposte, legate tutte da un linguaggio poetico intimamente connesso al senso di riscatto della libertà. Una libertà non "condizionata" anche quando feroci sbarre la ingabbiano.
Poi il volo diventa un viaggio che si concretizza in sinergie ottenute con l'azione dell'action painting, dove l'artista si pone nudo a fronte dell'opera che inconsciamente prende forma e sostanza, trovando l'equilibrio nello spazio.
Nascono opere che raccontano di un viaggio dentro e fuori se stesso: un paesaggio di legno si associa a forme scintillanti d'acqua dove l'acqua pur non essendoci si percepisce bene nella sua impalpabile inesistenza. Direi una sorta di immaginifico autoritratto, sognato, dove l'autore gioca col fuoco e con l'acqua elementi a lui congeniali. Leggendo, tra i vari testi poetici esposti, l'autore ci da in sintesi un pensiero che percorre tutta la mostra: "Aggrappato ad un nulla che può diventare tutto."

Alfredo Allegri




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