domenica 17 aprile 2016

IL GRANDE APPELLO DI BAHÁ'U'LLÁH ALL'UMANITÁ

 



Fu in un periodo di confusione e di conflitti che Bahá'u'lláh fece risuonare il Suo grande appello all'umanità.

"Che tutte le nazioni abbraccino la medesima fede e che tutti gli uomini siano fratelli; che tutti i legami d'affetto e di unione fra la progenie umana siano rafforzati, che le diversità di religione cessino e l'antagonismo di razza svanisca... Le lotte, lo spargimento di sangue e le discordie dovranno cessare e tutti gli uomini dovranno vivere come consanguinei in una sola famiglia".(Parole dette al professor Browne)

E' un messaggio sublime, ma come potrà effettuarsi ciò che Egli propone?
Per migliaia di anni i Profeti hanno predicato, i poeti cantato e i Santi invocato tutto questo; ma le diversità di religione non sono cessate, né sono finiti lo spargimento di sangue, le lotte e le discordie.
Come possiamo provare ora che il miracolo si compirà?
Non è la  natura umana la stessa di prima, e non continuerà ad essere la stessa finché il mondo durerà?
Se due persone o due nazioni vorranno la medesima cosa, non lotteranno nel futuro come hanno fatto nel passato?
Se Mosè, Budda, Cristo e Maometto non riuscirono a ottenere l'unità del mondo, vi riuscirà Bahá'u'lláh?
Se tutte le fedi precedenti si corruppero sgretolandosi in innumerevoli sette, non toccherà la stessa sorte alla Fede Bahá'í?
Vediamo quali risposte danno gli insegnamenti bahá'í a queste e altre domande.
L'educazione e la religione sono entrambe basate sul presupposto che è possibile cambiare la natura umana.
Ci vuole poco a dimostrare che l'unica cosa che possiamo dire con certezza di qualsiasi essere vivente è che esso non può essere esente da cambiamento e che senza cambiamento non vi può essere vita.
Anche i minerali subiscono mutamenti e, più in alto si sale nella scala della vita, più svariati, complessi e meravigliosi diventano i cambiamenti.
Perdippiù, nel progresso e nello sviluppo delle creature di tutti i gradi, troviamo due tipi di mutamenti: uno lento, graduale, a volte quasi impercettibile; l'altro rapido, improvviso e drammatico.
Il secondo ha luogo nel cosiddetto "stadio critico" dello sviluppo; nel caso dei minerali troviamo lo stadio critico nei momenti della fusione e dell'ebollizione, cioè quando il solido diviene improvvisamente liquido, o il liquido diviene gassoso.
Nel caso delle piante vediamo il punto critico quando il seme comincia a germinare o quando la gemma sboccia e genera le foglie.
Nel regno animale ciò si osserva dappertutto: nella crisalide che diviene farfalla, nel pulcino che esce dal suo guscio, nel fanciullo che si stacca dal grembo materno.
Nella vita superiore dell'anima vediamo spesso una trasformazione simile quando l'uomo rinasce e il suo intero essere cambia radicalmente, nel carattere e nelle attività.
Lo "stadio critico" a volte interessa un'intera specie, o varie specie simultaneamente, come avviene q quando d'improvviso, tutta la vegetazione sboccia al primo apparire della primavera.
Bahá'u'lláh afferma che, come per gli esseri inferiori si manifesta improvvisamente una vita nuova e più piena, così anche per l'umanità si approssima uno "stadio critico", un tempo di "rinascita".
I modi di vita che esistettero dall'alba della storia fino ad oggi saranno rapidamente e irrevocabilmente cambiati e l'umanità entrerà in una nuova fase di vita così differente da quella passata, come la farfalla differisce dal bruco, o l'uccello dall'uovo.
Alla luce della nuova Rivelazione l'umanità intera acquisterà una nuova visione della verità, come un intero paese illuminato dal sole sorgente, sì che tutti gli abitanti possano  vedere con chiarezza ciò che un'ora prima era invisibile perché immerso nell'oscurità.

"Questo è un nuovo ciclo del potere umano" dice 'Abdu'l-Bahá, "tutti gli orizzonti del mondo sono illuminati e tutto il mondo diverrà certamente un giardino di rose e un paradiso".

Tutte le analogie che si possono rivelare nella natura confermano questo punto di vista; i Profeti dell'antichità hanno predetto all'unisono l'avvento di un simile giorno; i segni dei tempi mostrano chiaramente che cambiamenti profondi e rivoluzionari, sia nelle idee sia nelle istituzioni umane, stanno già ora mutando.
Che cosa dunque può essere più futile e infondato dell'argomento pessimista che, sebbene tutto cambi, la natura umana non potrà mai cambiare?


Opinioni Baha'í, anno IX n. 1