venerdì 19 febbraio 2016

Sistema idrico integrato. Daga (M5S): "la risposta alla drammatica situazione delle infrastrutture idriche in Italia, non puo' e non deve essere la privatizzazione"

Sistema idrico integrato. Daga (M5S): "la risposta alla drammatica situazione delle infrastrutture idriche in Italia, non puo' e non deve essere la privatizzazione"

Il punto di vista del M5S sul dossier presentato da #italiasicura sulle infrastrutture idriche in Italia

 

Roma, 19 Febbraio 2016


 "Non si tratta di scelte di pancia o di testa, la gestione dell'acqua, il bene pubblico per eccellenza, deve essere pubblica: decisione pienamente condivisa da tutti i cittadini italiani e ora proposta di legge in discussione alla Camera" questa è la prima replica della Deputata Daga (M5S) prima-firmataria della PDL n. 2212 (Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per l'adozione di tributi destinati al suo finanziamento) alla Conferenza di ieri a palazzo Chigi organizzata da Italiasicura e alle affermazioni di Valotti, (presidente di Utilitalia e di A2A).

"Come cittadina, ancor prima che come deputata, sono preoccupata e rammaricata di questa situazione drammatica da terzo mondo che caratterizza il sistema idrico integrato (SII) del nostro Paese, in cui in media il 37% delle acque immesse nelle condutture va perso o viene illegittimamente prelevato, o ancor peggio casi in cui città intere o quartieri sono privi di un sistema fognario." La Deputata Daga, continua nelle sue dichiarazioni, riferendosi nuovamente a Vallotti: "Come detto prima, per quanto preoccupanti ed allarmanti, non trovo giusto che questi dati sul SII possano venire strumentalizzati e in nome dell'efficienza si promuova la privatizzazione del Sistema Acqua. Non ho mai visto un privato investire in attività che tutelino i diritti della collettività, senza in primissima istanza avere garantito un proprio interesse ed un vantaggio economico sull'investimento!" Ed infine, conclude dichiarando: "L'attività basata su una narrazione tossica e strumentale dei dati e delle informazioni dell'Unità di Missione del Presidente Grasso, come per il dissesto, anche in questo caso, ha dimostrato di essere un organo di propaganda funzionale esclusivamente alle scelte del Governo."




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