Il Consiglio comunale di Cori di martedì pomeriggio ha approvato tutti i punti all'ordine del giorno. Dopo la presentazione del neoeletto Consiglio dei Giovani, l'Assemblea si è subito confrontata con il tema centrale del dibattito, le due nuove cave di calcare recentemente autorizzate dagli uffici della Regione Lazio, una in territorio comunale e l'altra al suo confine.
Il Sindaco Tommaso Conti e la sua Amministrazione hanno portato in aula la proposta (15 sì e 2 no: Bianchi e Silvi) di un documento condiviso tra i Sindaci dei Comuni Lepini con il quale si invita la Regione Lazio a ripensare le modalità di programmazione dell'attività estrattiva e a rivedere la normativa in materia che di fatto attribuisce ai dirigenti della burocrazia regionale il potere di autorizzare l'apertura di nuove cave senza alcun controllo politico e in deroga alla potestà programmatoria in materia che spetta esclusivamente ai Comuni, nell'ambito del Piano Regionale delle Attività Estrattive. In attesa dei dovuti approfondimenti da parte del Consiglio regionale, si invitano inoltre le autorità regionali competenti a sospendere la suddetta potestà autorizzatoria degli uffici.
Nel frattempo però è lo stesso primo cittadino corese ad informare che – "la battaglia contro le cave comincia a dare qualche frutto". Proprio stamattina (mercoledì 16 dicembre) infatti è arrivata in Comune una nota della Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive – Area Attività Estrattive, con cui si invita l'Ente a produrre un certificato di compatibilità urbanistica dell'area individuata per l'apertura della nuova cava, in località Monte Maiurro, con l'indicazione di tutti i vincoli. In pratica si invita il Comune a documentare i motivi ostativi all'apertura della nuova cava autorizzata dalla Pisana.
13 favorevoli e 3 contrari (Bianchi, Ricci, Silvi) per la variazione al bilancio annuale di previsione dell'esercizio finanziario 2015, mentre l'unanimità dei consensi è stata registrata sugli altri tre argomenti in discussione. Aderendo alla Strategia 'Verso Rifiuti Zero al 2020', il Comune di Cori si impegna per quella data ad incrementare progressivamente la quota di raccolta differenziata (75%) e quella di frazioni differenziate e riciclate (almeno il 50%).
In questa direzione va anche la convenzione per la costituzione e il funzionamento di un bacino territoriale ottimale finalizzato alla gestione dei rifiuti solidi urbani, che comprende i Comuni di Aprilia (LT), Anzio (RM), Ardea (RM), Bassiano (LT), Cori (LT), Pomezia (RM), Rocca Massima, (LT) e Sermoneta (LT), Tutti d'accordo infine sulla gestione in forma associata distrettuale dei Servizi Sociali dei Comuni del Distretto Socio-Sanitario LT/1 (Aprilia, Cisterna, Cori, Rocca Massima), attraverso un Comitato Istituzionale composto dai rispettivi Sindaci, supportato a livello operativo da un Ufficio di Piano con sede nel Comune capofila.
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