mercoledì 9 dicembre 2015

La top 5 dei malware in Italia: a novembre 2015 gli internauti italiani flagellati dal trojan Nemucod





                                         
                                                                                            LA TOP 5 DEI MALWARE IN ITALIA
                                                                                            Il Bollettino ESET di novembre 2015


A novembre 2015 gli internauti italiani flagellati dal trojan Nemucod
 
L'Italia è il paese che registra la più alta percentuale di infezione a livello mondiale, con un'incidenza dell'11,23%. Terzo posto per Agent.ODR, nuova variante del temibile Criptolocker

Roma, 9 dicembre 2015 –Torna la classifica delle minacce informatiche più diffuse in Italia a cura di ESET, il più grande produttore di software per la sicurezza digitale dell'Unione Europea. La classifica vede in testa nel mese di novembre 2015 Win32/TrojanDownloader.Nemucod, un trojan che reindirizza il browser a uno specifico URL contenente un software malevolo. Il codice del malware viene di solito inserito all'interno di pagine HTML. L'Italia è il paese che continua a registrare la più alta prevalenza a livello mondiale con una percentuale altissima, ben l'11,23%, che nei primi giorni di dicembre ha raggiunto il picco del il 54%.
Al terzo posto si posiziona JS/TrojanDownloader.Agent.ODR, un trojan downloader che veicola Criptolocker, il temibile ransomware che cripta i documenti dei PC e richiede alle vittime un riscatto per tornare ad avere accesso ai propri file. Questo malware ha registrato nell'ultimo mese in Italia una lenta ma costante ascesa, raggiungendo l'1,69% delle infezioni.
La Top 5 dei malware in Italia si basa su Live Grid®, l'esclusiva tecnologia Cloud di ESET, che identifica mensilmente le minacce informatiche globali per numero di rilevazioni.
Immagine in linea con il testo
 
Win32/TrojanDownloader.Nemucod – rilevato nel 11,23 % delle infezioni
Sale dal quinto al primo posto in Italia nel mese di novembre 2015 Win32/TrojanDownloader.Nemucod, un trojan che reindirizza il browser a uno specifico URL contenente un software malevolo. Il codice del malware viene di solito inserito all'interno di pagine HTML. L'Italia è il paese che continua a registrare la più alta prevalenza a livello mondiale con una percentuale altissima, ben l'11,23%, seguito dall'Australia con il 10,98% delle infezioni. E proprio nei primi giorni di dicembre l'infezione ha raggiunto il picco, sempre in Italia, il 54%

JS/TrojanDownloader.lframe – rilevato nel 2,09% delle infezioni
Secondo posto per JS/Trojandownloader.Iframe, una serie di trojan che reindirizzano il browser a uno specifico URL contenente un software malevolo. Il codice del malware viene di solito inserito all'interno di pagine HTML.
  Questo malware ha registrato il picco di infezione in Turchia, con una percentuale 10,46 %, seguita dalla Germania con l'8,93% delle infezioni e   dalla Norvegia con l'8,5%.

JS/TrojanDownloader.Agent.ODR– rilevato nel 1,69 % delle infezioni
Al terzo posto si posiziona JS/TrojanDownloader.Agent.ODR, un trojan downloader che veicola Criptolocker, il temibile ransomware che cripta i documenti dei PC e richiede alle vittime un riscatto per tornare ad avere accesso ai propri file. Questo malware ha registrato nell'ultimo mese in Italia una lenta ma costante ascesa, raggiungendo l'1,69% delle infezioni.

Win32/Filecoder rilevato nel 1,57% delle infezioni
Rimane stabile al quarto posto della classifica Win32/Filecoder, un trojan che cripta i file dell'utente e richiede alla vittima un riscatto in cambio del software di decodifica. Per infettare i PC in questo caso gli hacker utilizzano diverse tecniche di infiltrazione come download guidati da siti infetti, allegati email, installazione tramite altri trojan o backdoor, o addirittura installazioni mirate. Il picco di infezioni per questo malware si è registrato in Danimarca, con una prevalenza del 3,84%

JS/FBook - rilevato nell'1,08 % delle infezioni

Fanalino di coda della classifica di novembre JS/FBook, un trojan utilizzato per l'invio di pubblicità indesiderata; anche in questo caso il codice malevolo viene inserito all'interno di pagine HTML. Questo malware ha interessato in maniera lieve ma diffusa tutte le regioni europee e ha registrato il picco di infezioni in Algeria con il 3,39%. 






















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