mercoledì 23 dicembre 2015

CashlessWay per fare rete.

Aderire a CashlessWay per sostenere insieme la cultura degli strumenti digitali di spesa.

 

Chiunque ho incontrato in questo lavoro ha sottolineato come l'aspetto culturale rappresenti la maggior difficoltà alla diffusione dei pagamenti elettronici. Nel mondo troviamo esperienze molto diverse tra loro: l'Italia quasi geneticamente legata all'utilizzo del cash, i Paesi nordici che dichiarano di voler diventare totalmente cashless, la Germania che guarda l'epayment con diffidenza ma è severissima verso l'evasione fiscale, la Corea che rovescia in meno di un decennio l'abitudine ai contanti, l'Africa che diventa un esempio mondiale grazie a MPesa, la Polonia che ha ormai pos ovunque… Le azioni messe in atto sono numerose, ma a nulla sarebbero servite se non si fosse fatto perno sul fattore culturale.

E' questo il nostro lavoro: intervenire in tanti modi per cambiare l'approccio culturale al contante e spostare la percezione degli utilizzatori, portandoli verso un atteggiamento positivo verso gli strumenti digitali di spesa.

Operare fattivamente per cambiare un paradigma culturale è una grande responsabilità, specialmente quando si promette alle persone che cambiare passo significa migliorare se stessi e l'ambiente intorno a sè. In CashlessWay sentiamo molto questa responsabilità, e riteniamo la debbano sentire tutti coloro che a vario titolo compongono questo business environment: non è solo un mestiere o una attività, ma di far parte di un processo storico.
 
CashlessWay è nata e lavora ogni giorno mettendoci testa e cuore in questa missione e i fatti parlano chiaro perché non abbiamo perso tempo in questi due anni: tra No Cash Day, convegni, incontri istituzionali, presenze ai maggiori congressi internazionali, non ci siamo risparmiati.
 
Permettetemi di dire, quindi, che l'adesione a CashlessWay serve principalmente a dimostrare alle persone, ai consumatori, ai cittadini e agli opinion maker che siete consapevoli che lo sviluppo di questo mercato va molto al di là del personale profitto, che i valori alla base di questo business sono solidi e ancorati alle necessità quotidiane degli utilizzatori e ciascun attore condivide questa responsabilità del cambiamento.

La libertà di scelta, rappresentata nel mondo dei pagamenti da CashlessWay, è la chiave strategica intorno alla quale sviluppiamo tutte le nostre iniziative, ma senza un bagaglio di informazioni corrette, non c'è nessuna libertà di scelta.

Ringrazio pubblicamente ABI, American Express, Bemoov, Banca Sella, Bassilichi, CartaSi, Edenred, Movincom, Payleven, SisalPay, Sodexo, Solo, Tas Group, Unione Nazionale Consumatori e Vodafone per aver in questi due anni creduto e continuato a credere che CashlessWay sia utile per il mercato ma soprattutto che CashlessWay sia utile per loro. Li ringrazio perché hanno dimostrato che i pagamenti elettronici sono un'economia di rete: chiedere alla società di cambiare, di comprendere che l'interesse collettivo può coincidere con l'interesse individuale deve essere accompagnato con un identico comportamento da parte delle imprese


Insieme ai nostri partner abbiamo realizzato moltissime iniziative e concludiamo il 2015 con ottimi risultati: il superamento della soglia minima per i pagamenti elettronici, le evoluzioni sulle commissioni interbancarie a livello europeo, la prossima entrata in funzione del nodo dei pagamenti nella PA e, dulcis in fundo, la seconda edizione di Obiettivo Epayment dello scorso 16 dicembre insieme al Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, all'On.Boccadutri, al direttore generale dell'AgID Antonio Samaritani e a esponenti di aziende e istituzioni.
 
Auguro a tutti voi un 2016 con tanti altri successi e vi aspetto qui in CashlessWay.

Geronimo Emili



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