martedì 3 novembre 2015

MAXIPROCESSO MAFIA CAPITALE: ASSOCIAZIONE DASUD “PARTE CIVILE"


Depositato l'atto formale di costituzione, daSud: "Doveroso prendere posizione. Rappresentiamo la cittadinanza che non vuole lasciare Roma in mano alle mafie"

Roma, 3 novembre 2015Associazione antimafie daSud annuncia di essersi formalmente costituita parte civile dinanzi alla X Sezione penale del Tribunale di Roma nell'ambito del maxiprocesso per Mafia Capitale che prenderà il via questo giovedì 5 novembre per 46 imputati, alcuni dei quali rappresentanti infedeli delle istituzioni democratiche, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, turbativa d'asta, estorsione, riciclaggio e usura.

«L'associazione antimafie daSud - dichiara il portavoce Danilo Chirico - ha scelto di costituirsi parte civile nel maxiprocesso su Mafia Capitale in rappresentanza di quella cittadinanza che ha visto negarsi il diritto alla verità e che non vuole lasciare Roma in mano alle mafie. Da tempo – spiega Chirico - denunciamo il radicamento delle mafie nella Capitale. Una presenza che ha avuto, e ancora ha, una preoccupante capacità di rovesciare in interesse privato la gestione della governance pubblica, colpendo le fasce più deboli, modificando i territori e le relazioni tra le persone, inquinando l'economia e togliendo gradualmente libertà e democrazia ai singoli cittadini. Si tratta di un gesto di grande valore politico e sociale che consideriamo parte costituente del nostro impegno contro le mafie a Roma».

In cinque anni di costante informazione e sensibilizzazione sul territorio, l'associazione daSud è diventata un punto di riferimento nella denuncia della presenza delle mafie a Roma, referente delle Istituzioni su questo tema, nonchè capofila nella costruzione di una risposta sociale antimafia nella Capitale.

Risale a giugno 2013 l'uscita di #Romacittàdimafie, il primo dossier di daSud sulla Capitale dei clan. Consegnato al sindaco, oramai ex, Ignazio Marino, e al procuratore Giuseppe Pignatone, il dossier già denunciava l'ingresso dei clan nel tessuto economico e sociale della Capitale, anche grazie a importanti complicità nel mondo delle professioni e dell'imprenditoria: «uno sforzo di analisi necessario - continua il portavoce di daSud - che è proseguito con i dossier Roma tagliata male sul sistema droga e Mammamafia. Il welfare lo pagano le mafie sull'economia dei clan tra diritto al lavoro, gestione dei servizi e consenso sociale e che purtroppo cadeva in un clima di generale negazionismo che ha di fatto generato il mancato allarme sociale delle classi dirigenti e che ha contribuito a irrobustire l'omertà e la sottovalutazione del fenomeno».  

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