venerdì 13 novembre 2015

L'Istituto italiano per gli studi filosofici all'asta Comunicato stampa

Rischia di scomparire un altro pezzo dell'Italia più bella e ricca di storia. Allo stesso modo in cui crolla la parete di una casa pompeiana o un dipinto prende il volo verso esclusivi salotti privati all'estero, alcuni preziosi volumi provenienti dalla prestigiosa biblioteca dell'Istituto italiano per gli Studi Filosofici potrebbero andare persi per sempre a seguito della vendita giudiziaria di cui saranno oggetto il 13 novembre su ordine del Tribunale di Napoli.

L'allarme era stato già lanciato qualche giorno fa dalla deputata e vicepresidente del gruppo Sinistra italiana – Sinistra ecologia libertà Annalisa Pannarale che oggi, al termine del "question time" in Commissione cultura, denuncia la sostanziale indifferenza e il rimpallo di responsabilità da parte del Ministro per i beni culturali in risposta all'interrogazione della stessa deputata sulle iniziative urgenti da intraprendere per scongiurare la dispersione del patrimonio librario dell'Istituto. Istituzione culturale d'eccellenza che secondo l'UNESCO "non trova termini di paragone nel mondo e contribuisce a fare di Napoli una vera capitale culturale", l'Istituto italiano per gli Studi Filosofici, malgrado vanti crediti nei confronti del MIUR, confermati anche da una recente sentenza del Consiglio di Stato, non riesce a far fronte alla condizione debitoria che rischia di comprometterne per sempre la fruizione pubblica e la stessa esistenza.

E' paradossale – denuncia l'on. Pannarale - che lo stesso governo che in tutta fretta decreta l'apertura del luoghi della cultura come "servizio pubblico essenziale" consenta con disinvoltura la dispersione, se non la scomparsa, di un bene finora fruito liberamente da migliaia di studiosi e ricercatori da tutto il mondo. Ancora una volta l'offesa dell'indifferenza è la causa principale del degrado del patrimonio di bellezza e di storia del nostro Paese, ancora più triste se arrecata da chi, come il Mibact e il Miur, ha la primaria responsabilità di tutelarne l'integrità e difenderne la natura di bene comune che ne consente la fruizione pubblica.

Per fermare questo ennesimo attacco alla cultura e alla produzione di sapere pubblico –ha concluso la deputata di Sinistra Italiana, Sel – intendo intraprendere da subito ogni possibile iniziativa parlamentare, a partire dalla presentazione di una risoluzione in commissione cultura che richiami il governo alle proprie responsabilità, perché ricerchi una soluzione urgente e definitiva per impedire che si infligga un'ulteriore una grave ferita alla comunità scientifica e al Paese.

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