venerdì 11 settembre 2015

LE PIROGHE DI MEDITERRANEO DA REMARE E DELLA PETIZIONE NO TRIV SBARCANO IN LAGUNA AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA

COMUNICATO STAMPA

Venezia, 10 settembre 2015

LE PIROGHE DI MEDITERRANEO DA REMARE E DELLA PETIZIONE NO TRIV

SBARCANO IN LAGUNA AL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA

A sostegno dell'iniziativa No Triv: Remo Girone, Sebastiano Somma, Green Cross Italia, Vittorio Sgarbi, Massimo Di Cataldo e Gianguido Baldi

 

Dopo il lancio sulla piattaforma di Change.org della petizione "Referendum #NoTriv" promossa da Alfonso Pecoraro Scanio, a sostegno dell'appello lanciato dal Coordinamento nazionale No triv, oggi, in occasione della 72 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, si è tenuta la terza tappa di "Mediterraneo da remare No Triv". Dopo Napoli e Cagliari, l'iniziativa, promossa dalla Fondazione UniVerde, giunta alla quinta edizione, per dire no alle trivellazioni petrolifere e per un mare acquascooter free, è stata organizzata proprio al Lido di Venezia, in collaborazione con Green Cross Italia, Canoa Republic e il campione mondiale Daniele Scarpa. A intervenire Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde; Elio Pacilio, Presidente di Green Cross Italia; Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award; Paola Comin e gli attori Sebastiano Somma e Remo Girone, membri della giuria del Green Drop Award 2015. Alla campagna No Triv hanno aderito anche Vittorio Sgarbi; l'attore Gianguido Baldi e il cantante Massimo Di Cataldo che hanno deciso di sottoscrivere anche la petizione: "Referendum #Notriv".


Subito dopo la premiazione del Green Drop Award, assegnato al film "Behemoth" di Zhao Liang, si è svolta la pagaiata No Triv con il campione mondiale Daniele Scarpa, per sottolineare l'importanza di difendere i nostri mari dalle trivellazioni petrolifere.


«Il tema affrontato quest'anno dalla campagna "Mediterraneo da remare No Triv" – spiega Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde - è quello delle perforazioni nei nostri fondali, vulnerabili e delicati, dove il rischio di un incidente petrolifero, come quello del Golfo del Messico, avrebbe conseguenze e ripercussioni enormi sull'ambiente, sull'economia, sul turismo e sulla pesca. Da tre anni ormai ho lanciato l'appello per la moratoria sulle trivellazioni petrolifere marine per idrocarburi pesanti nel Mediterraneo, con Jeremy Rifkin e Carlo Petrini per evitare le estrazioni e definire modalità adeguate di valutazione degli eventuali impatti sugli ecosistemi profondi e la loro biodiversità».


«Da sempre in difesa del nostro mare e della laguna di Venezia – afferma Daniele Scarpa - aderisco alla campagna "Mediterraneo da remare No Triv" che da anni promuove l'uso di imbarcazioni ecologiche e il no alle trivellazioni. Il nostro futuro è nel turismo sostenibile non nei combustibili fossili».


A sostegno di "Mediterraneo da remare No Triv" e della petizione anche Green Cross Italia che ha ricevuto da Alfonso Pecoraro Scanio un riconoscimento di adesione. Il Presidente di Green Cross Italia ha così commentato: «Non se ne sente il bisogno - spiega Elio Pacilio - di aumentare l'energia da fonti fossili in questo Paese. Bisogna ridurre e usare al meglio le risorse già disponibili e sostituire le risorse fossili con quelle rinnovabili».


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