sabato 20 settembre 2014

Alla Camera di Commercio di Cosenza arriva Made in Italy - Eccellenze in Digitale

ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI COSENZA

ARRIVA "MADE IN ITALY: ECCELLENZE IN DIGITALE"

Diffondere la cultura dell'innovazione digitale, accrescendo la consapevolezza dei vantaggi derivanti da un utilizzo più avanzato del web per il Made in Italy, e valorizzare lo scambio di competenze tra le piccole imprese e i giovani nella transizione al digitale, per valorizzare anche all'estero le eccellenze produttive italiane, a partire dall'agroalimentare e dall'artigianato, sono gli obiettivi del progetto "Made in Italy: Eccellenze in digitale", promosso da Google in collaborazione con Unioncamere. Il compito di supportare le imprese nel percorso di digitalizzazione è stato affidato a 107 giovani, formati da Google e Unioncamere, che per 6 mesi saranno ospitati in 52 Camere di Commercio in tutta Italia. Affiancati da un tutor dedicato all'interno della Camera di Commercio, i giovani digitalizzatori svolgeranno attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online, sfruttando così le opportunità offerte da Internet per far conoscere in tutto il mondo le eccellenze del Made in Italy. L'iniziativa si inserisce all'interno della campagna "e-Skills for jobs" della Commissione Europea ed ha il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico. Le due esperte di web, marketing e comunicazione digitale, coordinate da Giuseppe Palopoli della Camera di Commercio di Cosenza, sono Alessandra Sposato, 26 anni, laureata in Economic Analysis & Policy all'Università di Milano, e Marianna Sposato, 26 laureata e specializzata in Law & Economics presso la LUISS Guido Carli di Roma. Le giovani professioniste, con interventi dedicati e gratuiti, supporteranno le imprese provinciali dell'agroalimentare e dell'artigianato artistico. «Più le imprese raggiungono un alto livello di maturità digitale, più crescono le esportazioni. Da questa constatazione è scaturita la decisione della Camera di Commercio di Cosenza di aderire al progetto "Eccellenze in digitale". Il nostro obiettivo» commenta il Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri, «è quello di aiutare le piccole aziende, gli artigiani e il mondo dell'agricoltura della provincia di Cosenza ad accedere al web per competere sui mercati internazionali. C'è una grande fame di Made in Italy nel mondo. In un anno le ricerche su Google per le parole chiave relative al Made in Italy sono cresciute del 12%. Un dato abbastanza significativo, anche se in Italia solo il 34% delle piccole e medie imprese possiede un sito internet e solo il 13% lo utilizza per vendere. Le imprese attive extra-agricole che esportano in provincia di Cosenza sono circa 400 e producono un volume di esportazioni equivalente ad appena lo 0,02% dell'export nazionale che, nell'ultimo anno, è anche diminuito di quasi il 12%. Troppo poco rispetto alle potenzialità enormi delle nostre aziende.[1] La sfida sarà quella di convincere i tanti imprenditori del cosentino che il web può offrire nuova linfa non solo alle aziende produttrici di eccellenze, ma all'intero territorio provinciale. In termini comparati, è noto che con il solo passaggio da impresa off-line (quindi solo con un sito web) ad impresa on-line-attiva vi è un incremento del fatturato e una maggiore possibilità di attrarre consumatori esteri, fattori che avranno sicuramente un impatto positivo anche sull'occupazione. Organizzeremo, pertanto, incontri e visite presso le imprese per far conoscere agli imprenditori della provincia gli strumenti per vendere i propri prodotti on line, li aiuteremo a cogliere le opportunità dei mercati mondiali, a raccontarsi e a raccontare al mondo il loro lavoro davvero eccezionale e le loro produzioni davvero eccellenti ». Le imprese beneficiarie del progetto saranno individuate a seguito di adesione alla manifestazione di interesse, che sarà a breve pubblicata sul sito della Camera di Commercio di Cosenza. Successivamente, si procederà all'analisi del livello di digitalizzazione, implementando e condividendo con gli imprenditori aderenti, un programma di lavoro personalizzato. Grazie ad Internet, aziende di ogni settore e dimensione possono far conoscere i propri prodotti, anche di nicchia, oltre i confini nazionali, raggiungendo nuovi mercati e nuovi clienti in tutto il mondo. Recenti studi[2] dimostrano che, al crescere del livello di maturità digitale, aumenta la percentuale di imprese che fanno export. Maturità digitale ed export hanno un impatto diretto sul fatturato delle imprese: fino al 39% del fatturato da export delle imprese di medie dimensioni che sono attive online è realizzato grazie ad Internet. I dati Istat rivelano che in Italia solo il 67% delle imprese è raggiungibile online tramite il proprio sito web; solamente l'11% dichiara di offrire servizi di e-commerce e soltanto un'impresa su quattro utilizza almeno un social media. La Calabria si attesta al di sotto della media nazionale in termini di presenza online (aziende con siti internet). Sebbene tra il 2012 e il 2013 le ricerche globali su Google legate al made in Italy siano aumentate del 12%, esiste ancora un forte gap tra le nostre produzioni di qualità e loro presenza online. Anche perché solo una quota minima delle nostre imprese sfrutta tutte le potenzialità di Internet per accrescere il proprio fatturato. Tra le Pmi manifatturiere[3], la stragrande maggioranza delle quali ha un proprio sito web ma solo il 16% fa attività di e-commerce. È dunque evidente quali siano le opportunità che si aprono per le eccellenze italiane.


[1] Nel solo settore manifatturiero, a fronte di circa 200 imprese esportatrici se ne sono individuate oltre 500 potenzialmente esportatrici (stime Unioncamere), ovvero con caratteristiche simili a quelle delle imprese esportatrici, ma che per qualche motivo non riescono ad esportare.

[2] Analisi condotta da Google in collaborazione con Doxa Digital su più di 5.000 aziende di piccole e medie dimensioni, per indagare il rapporto tra digitalizzazione ed export.

[3] Dati Unioncamere su un campione di 1.500 Pmi manifatturiere (20-499 dipendenti)

VALERIO CAPARELLI

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