venerdì 22 agosto 2014

FOOTBALL AMERICANO, l'head coach della Nazionale flag Gerbaldi: "Ai Mondiali ce la giochiamo con tutti"

COMUNICATO STAMPA


FLAG FOOTBALL, L'HEAD COACH DEL BLUE TEAM GERBALDI:

"AI MONDIALI DI GROSSETO L'ITALIA SE LA GIOCA CON TUTTI"


Giocatore storico dei Gladiatori Roma, con i quali ha disputato 3 Super Bowl, dopo molti anni da giocatore, Giorgio Gerbaldi ha iniziato il suo percorso da allenatore nelle file dei Marines Lazio come Assistant Coach dei Defensive Back. Passato ai Dolphins Ancona, società per la quale ha rivestito il ruolo di Defensive Coordinator, Gerbaldi ha poi ricoperto il ruolo di Head Coach degli Angels Pesaro per due stagioni, dopo le quali, dal 2012 ad oggi, ha ripreso il posto di DC dei Dolphins. Assistente allenatore dei DB della nostra nazionale tackle nel 2009, e nel frattempo giocatore di Flag Football, nel 2012 Gerbaldi è Coach del Blue Team Flag per i Mondiali di Goteborg, quando a causa di una formula molto cervellotica l'Italia fu eliminata dal girone di qualificazione nonostante un record di 5 vittorie e 2 sconfitte. Sotto il suo mandato, ancora in corso, l'Italia ha conquistato l'argento agli Europei di Pesaro nell'estate del 2013.

Ecco alcuni passaggi dell'intervista concessa dal coach al sito www.le100yard.it: La variazione di luogo e date ha creato non poche difficoltà al progetto dei raduni di avvicinamento alla data della competizione e, di certo, non ci siamo facilitati la vita. Mi spiego: con tutti i giocatori fuori per le vacanze, agosto è un mese inservibile per i raduni. Al rientro c'è poi la data storica del 6/7 settembre per il Big Bowl di campionato a Cervia e quindi è impossibile fare un raduno su due giorni in quella data; e da lunedi 8 già è previsto il randez vou a Grosseto. Quindi davvero non si è aggiunto tempo per lavorare con il team, anzi… In ogni caso faremo un miniraduno di qualche ora il 31 agosto a Roma e un raduno a Cervia il sabato 6 settembre nel pomeriggio. Non c'è tempo né modo di far di più anche perché i ragazzi, appena dopo 2 giorni di torneo, avranno l'impegno Mondiale. Direi non il massimo, ma cosi è e ci adattiamo".

Riguardo alle scelte, il coach si è espresso così: "Non ho diramato le convocazioni ufficiali perciò posso parlare del gruppo e non dei singoli. La logica sarà quella dell'affiatamento di un gruppo consolidato, con qualche innesto di giocatori che mi hanno impressionato pur non giocando in squadre blasonate. Comunque sia, ed indipendentemente dai risultati, posso dire che ho fatto e farò le mie scelte in assoluta serenità, dopo aver visto molte partite del campionato e dopo avere selezionato la rosa in 3 raduni fatti a Ferrara, Ancona e Roma. Qualche scontento sicuramente ci sarà, ma sono sereno di aver fatto del mio meglio per creare il miglior team possibile. Oriundi? Eventualmente, si tratterebbe di un solo giocatore. Non posso far presentazioni ufficiali solo per il fatto che non avendo visto sul campo di flag questo giocatore non posso dire ora se sarà o meno nella ristretta rosa dei 12. La decisione è semplice: se giocherà il bowl di Cervia con una squadra di club ed essendo di passaporto italiano come tutti gli altri, sarà un giocatore eleggibile per la Nazionale. Oltre che nella squadra di club sarà chiamato a svolgere il raduno di sabato 6 pomeriggio. Da li, se meriterà tra bowl e raduno, al pari degli altri sarà selezionabile/selezionato".

Il coach si è anche espresso sulle possibilità dell'Italia di arrivare fino in fondo: "Chi ha esperienza internazionale sa che non è possibile fare pronostici. Siamo una buona squadra, in grado di giocare con chiunque per qualità dei nostri giocatori, ma poi al Mondiale contano tante cose: i gironi, gli abbinamenti, lo stato di forma. Impossibile quindi fare previsioni; non ne avevo fatte a Pesaro ed abbiamo giocato da protagonisti sino in finale, pur perdendola. La formula sarà fondamentale. Se come a Goteborg, in Svezia nel 2012, passeranno in semifinale solo le prime due del girone, tutto sarà più difficile; nel 2012, seppur con un 5-2 nel girone di qualificazione, fummo estromessi dalla possibilità di giocare per i posti dal 1° al 4°. Strane regole con dei playoffs "tagliati" per le terze e le quarte dei gironi, nonostante i record ampiamente vincenti. Questo per dire: impossibile fare previsioni".

Il Flag Football potrebbe diventare un giorno disciplina olimpica. Magari nel 2024. "Dieci anni di crescita sono tanti – commenta Gerbaldi - il livello tecnico tattico del movimento ha bisogno di crescer molto a livello di club in Italia, ma ho visto che questa strada di crescita si sta percorrendo. Ci sono molti giovani talenti in erba. E' chiaro che se si arrivasse alle olimpiadi sarebbe per tutto il movimento un salto di qualità enorme nei programmi, nelle organizzazioni e nei budget. Insomma una crescita importante che, se ben gestita, potrebbe far davvero bene al movimento del football in Italia… purché l'aspetto tecnico e del campo mantenga sempre la prevalenza su quello politico-istituzionale. Questo è fondamentale".


Luca Pelosi
Ufficio Stampa FIDAF
Per info: 3398597185 

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