E' Erica Nicola, giocatrice delle Sirene Milano, la vincitrice del premio "Erika Lazzari" come miglior running back del campionato femminile di football americano CIFAF 2014. Erica Nicola succede quindi a Giorgia Pezza, che lo scorso anno aveva vinto il trofeo intitolato alla memoria della giocatrice delle Neptunes scomparsa a soli 26 anni a causa di una rara
malattia. Il trofeo, che è stato assegnato da una giuria composta dai tecnici delle società partecipanti al campionato e che ha visto Erica prendere 4 voti su 7, le verrà consegnato oggi in occasione del Rose Bowl Italia, che vedrà in campo proprio la ex squadra di Erika Lazzari, le Neptunes Bologna, contro le Fenici Ferrara. Nelle 4 partite di campionato disputate dalle Sirene, Erica ha messo a segno undici touchdown e due trasformazioni, per un totale di 70 punti.
Abbiamo voluto conoscere meglio la "giocatrice", ma soprattutto il suo rapporto con il football e la preparazione seguita per raggiungere obiettivi e qualità dimostrate in questo campionato.
Hai ricevuto un riconoscimento importante. Quali sono state le prime reazioni? Come ti sei sentita e cosa hai fatto quel giorno?
Ovviamente ero al settimo cielo! Non me lo aspettavo ma ne sono stata felicemente sorpresa; dopo il finale di stagione amaro mi ha fatto tornare il sorriso.
Tu hai iniziato a giocare a football americano a fine 2012. Seppur in anni differenti, tu ed Erika Lazzari condividete lo stesso giorno e mese di nascita, il 13 giugno. Conoscevi Erika? Ci hai mai giocato contro?
No, non ho mai avuto l'occasione di incontrarla ne fuori ne dentro al campo, ma questa è una storia triste che non può che coinvolgere chiunque ne venga a conoscenza. Ricordo con incredibile emozione il pre partita dell'anno scorso in casa delle Neptunes: parole, gesti, sguardi che non dimenticherò mai, che fanno riflettere sul significato della vita e la sua importanza. Ammiro le sue compagne di squadra che hanno saputo tramutare la tristezza in grinta e determinazione.
Cosa ti ha portata a giocare a football americano? In molti affermano che le tue caratteristiche fisiche ed atletiche si combinano perfettamente nel ruolo di Running Back.
Io arrivo da quasi 10 anni di hockey su ghiaccio, quindi la mia passione per gli sport americani è sempre stata grande, ma il football è cominciato ad essere quasi quotidiano quando ho conosciuto i fratelli del mio fidanzato. Loro giocano nei Calanda Broncos di Chur e, quasi per gioco, mi hanno sfidata ad iniziare uno sport "per veri duri". Dopo qualche mese io, il mio fidanzato e mio fratello ci siamo trovati nella società Seamen ad iniziare questa esperienza. Ormai è lo sport di famiglia! Per quanto riguarda il ruolo del Running Back devo riconoscere che la mia statura, in questo caso ottimale, abbinata a velocità e tipo di muscolatura sono perfette. In più il contatto non mi spaventa, anzi, ho dovuto imparare ad evitarlo.
Qual è il tuo rapporto con il nostro sport? E con le tue compagne e la società?
Il football? Una sfida personale! Un buon pretesto per uscire dal guscio. La prima volta che porti la palla oltre la linea di TD è incredibile. Mille emozioni e un'elettricità in tutto il corpo, non ne puoi più fare a meno. Io, le mie compagne e la società siamo tutti impegnati a costruire qualcosa di consolidato e competitivo. Come in ogni sport di squadra è bello poter condividere gioie e amarezze, vittorie e sconfitte. I Seamen ci sostengo molto e ci supportano condividendo con noi strutture ed esperienze.
Sicuramente quest'anno hai raggiunto obiettivi importanti ma, purtroppo, come squadra vi siete dovute fermare un passo prima della finale. Come avete reagito come gruppo e quali saranno i vostri programmi per la nuova stagione?
La sconfitta è stata vissuta in modi diversi. Per la prossima stagione l'obiettivo è sempre quello di fare un passo in più ed arrivare più lontano.
Quali, invece, i programmi della runner Erica? Hai degli obiettivi che vuoi raggiungere e, soprattutto, superare?
Per me la prossima stagione è già iniziata. Allenamenti più specifici e funzionali. Sono molti gli aspetti che voglio migliorare e, per fortuna, ci sarà ancora molto tempo per farlo.
Quali sono i "consigli" che hai seguito per migliorarti a livello atletico e tecnico e che vorresti condividere con le tue colleghe di reparto?
Quello che mi ha aiutato è pretendere sempre il massimo da se stessi, avere la pazienza di ripetere infinite volte i movimenti ed essere pronti al sacrificio e alla fatica. Soprattutto essere sempre sicuri che si può fare meglio.
Come si prepara mentalmente Erica Nicola alle partite delle Sirene Milano? Segui anche tu una specie di "rito scaramantico"?
Io studio psicologia e ho appena conseguito un master in psicologia sportiva, un bell'aiuto per la mente! Concentrazione, gestione dell'ansia e autoefficacia sono fondamentali. Cerco di stare lontana da veri e propri riti scaramantici, ma amo ascoltare una particolare canzone prima di entrare in campo.
Oggi sei entrata nella storia del football femminile italiano - prima di te soltanto Giorgia Pezza delle Furie - quindi un bel traguardo ma anche una responsabilità. Quale sarà il tuo obiettivo personale per la prossima stagione?
Un grande onore e anche una grande spinta, per rispettare le aspettative datemi da questo riconoscimento. Gli obiettivi personali vengono dopo a quelli di squadra, ma un mio obiettivo sarà sicuramente quello di fare il possibile per riuscire ad avere una squadra sempre più coesa e determinata.
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