mercoledì 30 luglio 2014

Caso ''Green Hill'': l'escamotage dei 100 euro chiesti da Lav e Legambiente.



FederFauna presenta un nuovo esposto.

Nuove ombre ed inquietanti interrogativi sul caso "Green Hill", l'allevamento di beagle di Montichiari assaltato dagli animalisti nell'aprile 2012, poi nel luglio dello stesso anno posto sotto sequestro con un provvedimento della Magistratura che ha affidato tutti i cani a Lav e Legambiente, e in fine chiuso definitivamente "per Decreto" a marzo di quest'anno, in seguito al recepimento in forma restrittiva da parte dell'Italia della direttiva europea 2010/63 sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici.

Ad oggi sono fondamentalmente due i filoni processuali scaturiti da tali vicende: uno che vede imputati i responsabili dell'azienda, l'altro che vede imputati gli animalisti che la assaltarono, ma non e' detto, soprattutto alla luce di elementi emersi successivamente ai fatti citati, che l'inchiesta non possa allargarsi, con il coinvolgimento, con diverse responsabilita' e per diversi interessi, di altri soggetti, peraltro da subito ipotizzato da FederFauna.

Tra tali elementi vi e' un "evento" creato su Facebook da tale "Mifidosolo DegliAnimali", che presentandosi come "Carlo Miorelli, di Torbole Sul Garda (TN)", racconta di aver pagato "il pizzo di 100 Euro, richiesti nella email di Lav e Legambiente", per potersi assicurare il cane affidatogli in seguito al sequestro e che tali soggetti "ci hanno minacciati di stare in silenzio, proprio come fanno i mafiosi!"

"Mifidosolo DegliAnimali" racconta di essere stato, "il famoso 28 aprile", assieme a tale "Roberta" "al cancello inferiore di Green Hill ad aiutare i cani a passare attraverso il filo spinato" e lamenta che Lav e Legambiente, in una mail inviatagli per chiedergli il versamento di 100 euro su un conto corrente, "non abbiano spiegato a cosa servissero i soldi".

Si tratterebbe di una quota per costituire un "fondo di garanzia" che l'esito del processo stabilira' se assegnare allo Stato o all'azienda…

Ma la cosa piu' interessante che scrive "Mifidosolo DegliAnimali" e' di aver appreso tale informazione da una certa "Federica della LAV", che "messa alle strette", gli avrebbe detto che il fondo di garanzia altro non sarebbe che "una sorta di escamotage processuale individuata dal pubblico ministero, per garantire la permanenza dei cani presso le famiglie degli affidatari a tempo indeterminato" e soprattutto: "noi ci siamo affidati al pubblico ministero, il quale ha detto: green hill potrebbe tendenzialmente perdere ma potrebbe anche vincere, allora a questo punto i cani farebbero la stessa fine dei beni sottoposti sotto sequestro, quindi o definitivamente confiscati o definitivamente dissequestrati, l'unico escamotage processuale per garantire la permanenza dei cani presso le famiglie degli affidatari e' quella di istituire un fondo di garanzia, che rimarra' immacolato fino alla fine del processo e poi dopo ne verra' stabilita la destinazione ... nell'ipotesi remota che green hill volesse rivalersi a questo punto non potra' rivalersi ne sui cani ne sulle famiglie degli affidatari tutto al piu' potra' rivalersi sul fondo di garanzia".

I Legali di FederFauna hanno subito salvato tutto il materiale e redatto un esposto per chiedere alla Magistratura di far luce sulla questione.

Si chiede il Segretario Generale Massimiliano Filippi: "Chissa' se quanto avrebbe detto il pubblico ministero, secondo l'autore dell'evento o secondo tale Federica della Lav, sia riportato negli atti processuali".

Ironizza, invece, l'Avvocato Domenico Di Berardino: "vorrei tanto capire in che libro del Codice di Procedura Penale si disciplini l'escamotage!..."


 
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