lunedì 5 maggio 2014

COMUNICATO STAMPA No alla schiavitù nelle case chiuse



 

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COMUNICATO STAMPA
05 Maggio 2014

NON VOTEREMO I PARTITI PER LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE
NO ALLA SCHIAVITU' NELLE CASE CHIUSE - MULTE AI MASCHI

La violenza sulle donne si estende con il tentativo di alcuni partiti di cancellare la legge Merlin n° 75 del 1958, dando il via ad un referendum. L'idea era già stata presentata nel giugno del 2013 dalla Lega Nord in Senato con il fine di bloccare l'aumento dell'Iva.
Il capogruppo della Lega Nord a Palazzo Madama, Massimo Bitonci, aveva portato a sostegno del referendum questo falso motivo: "Il 75% degli italiani è favorevole alla sua regolamentazione, cerchiamo di fermare lo sfruttamento e la violenza", ed aggiunse: "Far emergere questo giro d'affari enorme significa per lo Stato e gli enti locali incassare abbastanza risorse per evitare non solo ulteriori aumenti delle tasse, ma anche per abbassare una serie di imposte". Turpe programma. Questa è la verità.
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato ai primi di aprile 2014 la proposta di referendum per la parziale abrogazione della legge Merlin: 41 i voti favorevoli. Si sono espressi a favore: Lega Nord, Forza Italia, Maroni Presidente, M5S, Fratelli d'Italia e Pensionati. Contrari PD, Ncd e Patto Civico.
Il testo dovrà essere condiviso da almeno altri quattro Consigli Regionali (cinque Regioni) per indire il referendum, oppure può bastare la raccolta di 500 mila firme.
Le Donne dell'AEDfemminismo ritengono che la prostituzione (espressione tradizionale della società maschilista) non debba essere gestita né da macrò privati, né da macrò di Stato, in quanto le miserie sociali devono essere rimosse e non perpetuate con l'organizzazione e la propaganda, né tantomeno con l'istituzionalizzazione. Disprezzo e violenza vanno rimosse con l'azione culturale ed organizzativa femminista, non con l'umiliazione sistematica del genere femminile. La violenza sessuale sulle donne che sta esplodendo ai nostri giorni è espressione di una società che ancora vive il dualismo "o madre o puttana" e reagisce violentemente al rifiuto della donna di stare nei due ruoli dello sfruttamento. La speculazione vende il suo corpo in immagine (pornografia), lo usa per stimolare le vendite (pubblicità), lo riduce ad oggetto sessuale (pansessualità), provoca disprezzo e favorisce la violenza e la prostituzione.
Ricordiamo che la Francia ha scelto di ispirarsi al modello svedese, che dal 1999 sanziona chi compra servizi sessuali (e non chi li offre) ciò ha permesso di ridurre della metà la prostituzione per strada. La Proposta di Legge francese prevede un'ammenda di 1.500 € e di 3.750 in caso di recidiva. Se la persona è minorenne la multa sale a 45.000 € e si rischiano tre anni di carcere.
L'Europa ha già espresso condanna per favoreggiamento alla prostituzione che considera tratta di umani (in genere sono donne del Terzo mondo sfruttate in Europa), per cui i fautori italiani della soddisfazione di tutte le foie maschili si diano una calmata. Proprio in Italia, paese cattolico, dove la misoginia è già un carico faticoso per le donne, la violenza, sotto la falsa voce della difesa delle povere prostitute, si estende a tutte le donne.
La causa della prostituzione di strada non è la Legge Merlin, ma l'immigrazione incontrollata.
Non voteremo i partiti che stanno progettando il ritorno all'umiliazione delle donne e la schiavitù nelle case chiuse.
Il Referendum chiede l'abrogazione parziale di una serie di articoli della Legge Merlin, in particolare chiede di abrogare parte del titolo della legge relativa alla chiusura delle "case di prostituzione", l'art. 1 e 2, parte dell'art. 3, gli artt. 7, 9, 10, 11, 12, 13 e 14. Inoltre l'abrogazione degli artt. del C. P. 531, 532, 533, 534, 535 e 356, così come sostituiti dalla stessa Legge Merlin n° 75 del 1958.

Le Donne dell'AEDfemminismo - www.aed-femminismo.com



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