mercoledì 23 aprile 2014

Tutte le novità sugli incentivi auto 2014

Il meccanismo bonus-malus, già applicato per le assicurazioni, è stato introdotto nel 2014 per gli incentivi per l'acquisto delle auto nuove. Questo meccanismo viene introdotto per spingere l'acquisto di auto con formule di energie alternativa, meno inquinanti.

Il  ministro allo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, spinge per  una forma di intervento legato alle vetture conalimentazione alternativa. La situazione del mercato dell'auto non è delle migliori:  in coma profondo da 41 mesi consecutivi; un comparto che  ha chiuso il 2013 al di sotto di 1,3 milioni di vetture, vale a dire su livelli da anni '70.

Il criterio "bonus-malus"presenta un vantaggio notevole senza costi.  Segli incentivi auto della rottamazione erano a fondo perso, quelli sulle auto ecologiche non lo sono. In Francia, agevolazioni all'acquisto di vetture poco inquinanti basati su un meccanismo di questo tipo sono in vigore già dal 2008, ma il conto è andato in pari solo nel 2012, quando per la prima volta le entrate dei malus hanno coperto le spese generate dai bonus. Nel complesso, dal 2008 al 2011, il sistema è costato allo Stato francese 1,45 miliardi di euro.

A quali tipologie di auto sono rivolti gli incentivi? Gli incentivi mirano a favorire l'acquisto di auto meno inquinanti, le quali devono essere comunque ad alimentazione alternativa: che si tratti di auto elettricheauto ibrideauto aGPL ovvero a metano,  basta che non siano a benzina o a gasolio. Gli incentivi sono quindi rivolti anche all'acquisto di auto a biometano, a idrogeno e quelle alimentate con biocombustibili. La soglia dell'incentivo è determinata dalla quantità di C02 emessa: infatti non devono superare il valore di 120 g/km di CO2.

Lo scopo degli incentivi auto bonus-malus è quello di non destinare un fondo perduto statale, come nel caso della rottamazione, ma di fare in modo che inquina di più paghi di più, e chi inquina di meno paga di meno. Gli incentivi a chi acquista auto ecologiche verrebbero quindi pagati da chi acquista le auto più potenti e con un consumo più elevato: un autofinanziamento che, in teoria, non pesa sulle tasche dello Stato.  

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