venerdì 21 febbraio 2014

Alla scoperta delle specialità enogastronomiche della Sardegna

Terra ricca di incantevoli attrazioni naturali, la Sardegna è da sempre apprezzata anche per le sue specialità enogastronomiche, tant'è che negli ultimi anni sono stati creati dei veri e propri itinerari del gusto che mirano a far deliziare i palati delle centinaia di migliaia di turisti che ogni anno vengono in vacanza sull'isola. Che siano a base di carne o di pesce, ogni zona della Sardegna ha i suoi piatti tipici e i suoi dolci, oltre agli eccezionali vini che ogni anno conquistano premi e consensi da parte degli intenditori.

Perché non trasformare quindi le vacanze Sardegna 2014 in un tour dei sapori? Partiamo dal nord: a Sassari la cucina è rinomata per le lumache preparate in vari modi, bollite, stufate, in salsa di pomodoro piccante o in salsa verde. Altra specialità sono le monzette (lumachelle), arrostite sul fuoco del camino oppure condite con olio d'oliva, aglio, pangrattato e prezzemolo.

A Torralba, distante pochi chilometri da Sassari e famosa per essere inserita in una zona di enorme interesse archeologico, non si può non assaggiare la zuppa di finocchietti selvatici, cui si aggiunge abbondante pecorino. Durante il carnevale vengono preparate le mantogadas, intrecci di farina e strutto conditi con sciroppo di zucchero e limone.

Ad Ozieri, inserito anch'esso in un'importante area archeologica, le specialità sono le lumache con patate e la carne di cinghiale arrostita sulla brace e servita rigorosamente su grandi vassoi di sughero.

Spostandoci ad Alghero, stupenda città di origini catalane, il piatto da assaggiare per eccellenza è l'aragosta alla catalana, bollita e condita con olio, aceto e cipolle. Ottimo anche il pesce all'agliata, condito con aglio, prezzemolo, olio e succo di limone. Ad Alghero, tutti i fine settimana da gennaio a marzo, si tiene la Sagra del Bogamarì, il riccio di mare. Meritano una visita la Cantina Sella & Mosca e quella di Santa Maria la Palma.

Nel versante nord-orientale, precisamente in Gallura, una tappa obbligata è Berchidda, grazioso paesino situato su un'altura: qui ci troviamo nel tempio del Vermentino, il vino bianco sardo più famoso ed apprezzato, da bere fresco sia come aperitivo che per accompagnare i piatti a base di pesce. Merita una visita il Museo del Vino, dove sono esposti reperti etnografici concernenti gli aspetti pratici e sociali della civiltà del vino. Il museo dispone inoltre di filmati e altri documenti multimediali interessanti e stimolanti come il sommelier interattivo. Nel mese di agosto Berchidda ospita il Time in Jazz, festival organizzato da Paolo Fresu che ospita ogni anno i più bravi jazzisti mondiali.

Anche Monti, come Berchidda, è la patria del Vermentino, tant'è che ad agosto viene organizzata la Sagra del Vermentino. Prima di abbandonare la Gallura bisogna assolutamente assaggiare la zuppa gallurese o suppa cuata, preparata con strati di pane raffermo, bagnati con brodo di carne di pecora e alternati con pecorino stagionato.

Ci si addentra quindi nella Barbagia, il cuore della Sardegna, dove a farla da padrone sono i sapori forti. Si comincia dalla pecora in cappotto, carne di pecora bollita con patate, cipolle, sedano e pomodori secchi; tra le specialità arrosto spiccano sa cordula e sa trattalia: la prima si ottiene avvolgendo le interiora dell'agnello e del capretto, la seconda si prepara con il fegato, le animelle, il cuore e la milza dell'animale, avvolte in un velo di grasso e legate con gli intestini. Squisiti anche il capretto, l'agnello e il porchetto arrosto, diffusi in tutta l'isola con numerose varianti. Altro piatto tipico pastorale, stavolta dolce, è la sebada, costituita da una sfoglia di pasta che ricopre formaggio fresco aromatizzato con scorza di limone: di forma tonda, viene fritta nell'olio di oliva e successivamente ricoperta di zucchero o miele di corbezzolo. Delizioso anche il torrone, specialmente quello prodotto nel paese di Tonara, cui viene dedicato una gustosissima sagra il giorno di Pasquetta. La Barbagia produce vini dal sapore forte e deciso come il Cannonau ed in particolare il Nepente di Oliena, decantato persino dal poeta Gabriele D'Annunzio: perfetto per accompagnare carni arrosto e formaggi stagionati come il casu marzu (formaggio marcio), una crema dal sapore molto particolare e pungente.

Trasferendoci nell'oristanese, la cucina è prevalentemente a base di pesce, come la merca, muggine lessato e avvolto in foglie d'acqua palustre; la bottarga, uova di muggine salate, pressate ed essiccate da gustare affettata o grattuggiata sugli spaghetti. Deliziose anche le anguille pescate nello Stagno di Cabras, cotte alla brace e servite con abbondante sale. Tra i vini si segnala la Vernaccia, dolce ma dalla elevata gradazione.

Sul versante opposto, in Ogliastra, il simbolo della cucina sono i culurgiones, fagottini di pasta fresca ripieni di patate, pecorino e menta fresca. Questa è l'area per eccellenza del famoso vino Cannonau, cui il paese di Jerzu dedica un'importante e allegrissima sagra nel mese di agosto.

Si giunge quindi al sud della Sardegna, dove uno dei piatti più rappresentativi sono i malloreddus alla campidanese, piccoli gnocchetti di pasta conditi con sugo di pomodoro, salsiccia e abbondante pecorino. A Cagliari i piatti tipici sono la burrida, gattuccio marinato in salsa d'aceto e noci; la fregula con cocciula, minute palline di pasta cucinate con le arselle e i ghiozzi fritti, piccoli pesci insemolati e fritti.

Nella piccola isola di San Pietro, in particolare a Carloforte, va assolutamente assaggiato il cascà, variante sarda del couscous tunisino, e la pasta alla carlofortina, condita con tonno fresco (prodotto locale rinomatissimo) e il pesto. Nella non lontana Capoterra non vi perdete invece is tacculas, tordi cotti alla brace e insaporiti con rami di mirto. La zona del Sulcis, infine, si contraddistingue per la produzione del vino Carignano, di eccellente qualità e molto alcolico.

Ovunque in Sardegna, seppur con piccole varianti da zona a zona, non dimenticate di assaggiare il famoso pane carasau, chiamato anche carta da musica, e i dolci della tradizione come i gueffus, le pardulas, il gattò, i piricchittus, i pistoccus e tanti altri.

Ci sono tante agenzie che organizzano e pianificano le vacanze sull'isola, a partire dalla tipologia dell'alloggio: il consiglio è di prenotare una delle tante case affitto Sardegna per vivere più a stretto contatto con la realtà del posto e magari fare amicizia con qualche sardo che sarà lieto di deliziarvi con le sue specialità!

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