Comunicato Stampa
Apre venerdì 29 novembre 2013 CHROMOPHOBIA l'attesa personale
dell'artista Ryan Mendoza presso il nuovo spazio espositivo di ABC in
Via Farini 30 a Bologna.
In occasione della mostra, ideata e promossa da ABC con il Patrocinio
della Regione Emilia Romagna, di Genus Bononiae e del CNA, Ryan
Mendoza presenterà al pubblico circa quindici opere inedite.
Artista statunitense ed europeo d'adozione; vive infatti tra Napoli e
Berlino città che, culturalmente opposte, permettono, ciascuna a modo
loro, maggiore indipendenza di ricerca e sperimentazione. E'
considerato dalla critica internazionale una delle personalità
artistiche emergenti del contemporaneo e un autentico "caso" nel
panorama dell'arte di questi ultimi anni; rappresentato in Italia
dalla Galleria Massimo Minini di Brescia, Mendoza vanta esposizioni in
gallerie e musei di grande prestigio tra i quali la White Cube di
Londra.
Recupera, controcorrente rispetto alla maggior parte degli artisti
contemporanei, la pittura che, corposa e materica, rivela essere il
mezzo più idoneo alla sua indagine sugli stati d'animo e sulla
conoscenza dell'individuo e delle sue paure.
Con uno sguardo rivolto ai grandi del passato e ai miti del
Rinascimento e del Barocco come Goya, El Greco, Salvator Rosa,
Caravaggio, Gericault o Delacroix, Mendoza apre un suo scenario
personale ricco di stravolgimenti e alterazioni: prospettive
sproporzionate, anatomie deformate e scenari metafisici creano
un'atmosfera straniante.
Le opere, grazie anche ad un sapiente uso della luce e ad una grande
capacità di analisi fisiognomica, sembrano come guardarsi ad uno
specchio; i protagonisti delle tele di Mendoza sono uomini, donne, ma
soprattutto ragazze dallo sguardo assente, perso nel vuoto che
suscitano nello spettatore un senso di mistero e una miriade di
domande. Sono sagome imbrigliate nel colore pastoso dello sfondo che
ricordano una presenza passata, memore di una vita precedente.
Il titolo della mostra "CHROMOPHOBIA" riflette un'indagine profonda
che presuppone un fuori e un dentro, luce e oscurità, paura e
liberazione. L'intensità del colore e la sua sapiente trasposizione
sulla tela rimandano alle pulsioni e agli atti sessuali che per
l'artista sono la massima espressione della creatività e del profondo.
La CHROMOPHOBIA emerge nel colloquio tra Ryan Mendoza e George W. Bush
che costituisce il testo di apertura del catalogo. Il loro non è tanto
uno scambio di battute quanto piuttosto un'analisi reciproca sul
valore dell'arte in relazione alle fobie e alle proprie credenze. E'
un incontro che mantiene il lettore, come lo spettatore delle sue
opere, in una continua tensione emotiva che genera domande profonde.
Parte integrante della mostra sarà "Everything is Mine", il diario che
Ryan Mendoza scrive dopo il trasferimento dalla Pennsylvania a Berlino
e che sarà pubblicato da Bompiani nel 2014. Un momento duro per
l'artista che, ulcerato dal rimorso per aver abbandonato il padre in
una casa di riposo americana, ritrova l'ottimismo nella capitale
tedesca nella quale aspetta, come promesso, la visita del più
importante critico d'arte al mondo.
In cerca d'ispirazione, convince sua moglie ed alcuni loro conoscenti
a posare nudi per lui: nasce "Everything is Mine" e si dimostra un
racconto intimo nel quale è molto sottile il confine tra l'arte e la
pornografia.
Come anticipazione alla pubblicazione Mendoza tempesterà il pavimento
dello spazio espositivo con alcune pagine del libro stampate in 4000
copie, di cui 200 porteranno la sua firma; il pubblico verrà così
invitato ad un gioco interattivo di ricerca e sarà il primo lettore,
in anteprima, del diario.
Il periodo a Bologna di Ryan Mendoza sarà documentato da Paolo "Fiore"
Angelini regista e sceneggiatore italiano.
Ryan Mendoza ha collaborato con Irvin Welsh, Milan Kundera e Bernard-
Henri Lévy suoi primi sostenitori.
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