martedì 22 gennaio 2013

A Shanghai Climaveneta docet

A Shanghai Climaveneta docet  
Il nuovo Green Energy Laboratory di Shanghai non solo ospita studi avanzati sull'efficienza energetica, ma come dimostra la certificazione LEED GOLD ottenuta, ne è anche un modello di riferimento

Bassano del Grappa, Gennaio 2013: L'accordo di collaborazione siglato, nel novembre 2007, tra la Shanghai Jiao Tong University e il Ministero Italiano dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha portato alla costruzione del GEL, acronimo di "Green Energy Laboratory". Si tratta di un edificio "verde" dedicato alle attività di ricerca sulle tecnologie sostenibili nell'ambito del trattamento dell' aria, costruito all'interno del Campus Minhang della Shanghai Jiao Tong University ed è il primo edificio universitario cinese ad aver conseguito la certificazione "Leed gold".                                                                                                                                                
Progettato dallo studio di architettura Archea con il supporto dello studio di ingegneria Favero & Milan e costato circa 1,3 milioni (meno di mille euro al metro quadro), il GEL è stato inaugurato lo scorso maggio, alla presenza del Ministro Italiano dell'Ambiente Corrado Clini.

Nato come centro di ricerca e laboratorio di analisi e divulgazione di tecnologie a bassa emissione di carbonio nel settore edilizio e residenziale, il GEL è concepito come un corpo compatto dotato di una corte centrale coperta da un ampio lucernario apribile in base al ciclo stagionale, soluzione adottata per le sue caratteristiche funzionali in termini di distribuzione e di ottimizzazione energetica. Lo spazio, circondato da ballatoi di distribuzione, si configura come vuoto in grado di ottimizzare i consumi energetici funzionando, nelle giornate invernali assolate, come accumulatore di calore e nel periodo estivo come camino di aspirazione dell'aria calda prodotta internamente. L'immobile è composto da tre piani, per un totale di 1500 mq di superficie fuori terra e un'altezza massima di 20 m. I primi due piani ospitano i laboratori, le sale riunioni, una sala controllo, oltre alle aule per studenti ed uno spazio espositivo; ogni spazio gode di doppio affaccio, verso l'esterno e verso la corte interna. Il terzo piano ospita due appartamenti campione, la simulazione di un bilocale e un trilocale coperti con un tetto a falde rivestito da pannelli fotovoltaici realizzati come piattaforma per test su spazi di tipo residenziale e per prove su impianti e materiali edilizi ad elevata efficienza energetica.
L'orientamento dell'edificio e la sua forma rettangolare, insieme alla facciata e alla corte interna vetrata, sono pensati per massimizzare la ventilazione naturale e il controllo all'esposizione solare, al fine di ottenere il migliore comfort interno con il minimo dispendio di energia.
Nel Green Energy Laboratory non solo si studia efficienza energetica, ma ne è esso stesso un modello di riferimento: la facciata, elemento caratterizzante del volume esterno, è composta da una doppia pelle: uno strato interno in cellule vetrate che garantiscono l'impermeabilizzazione e la coibentazione, e uno esterno in gelosie di cotto che funge da brise-soleil, per la schermatura e regolazione dell'illuminazione all'interno degli spazi lavorativi.

Anche gli impianti tecnologici sono stati  studiati per garantire il massimo dell'efficienza:  solare termico e fotovoltaico garantiscono, a seconda delle stagioni, il riscaldamento ed il raffrescamento degli interni; impianti di cogenerazione producono altra energia e calore; l'illuminazione proviene da impianti a basso consumo realizzati in base alle più moderne tecnologie; smart grids provvedono ad efficientare i vari impianti presenti nella struttura, compreso un "ventilatore eolico" situato nel giardino.

Il sistema HVAC è stato progettato considerando un impianto principale (CHPC/WHP) affiancato da altri dedicati di minor dimensione, intercambiabili in base ai test e alle ricerche condotte nei diversi laboratori. Il cuore dell'impianto principale è costituito da una pompa di calore, reversibile lato idrico, con compressore scroll e sorgente ad acqua NECS-WH 0512 di Climaveneta (HRHH0512-Z). L'unità con refrigerante ecologico r-410A sfrutta infatti la temperatura costante di un piccolo corso d'acqua che attraversa il campus della SJTU per lo scambio di calore ed ha una potenza frigorifera di 43,4kW e termica di 50,5 kW. Utlizzo massiccio di risorse rinnovabili e di elementi della bioarchitettura quindi per una riduzione dei costi di esercizio dell'immobile che da simulazione si attesta al 70%, rispetto ad edifici di dimensioni, posizionamento e modi d'uso simili al GEL.


Sara Di Clemente
Media Relations Specialist

CLIMAVENETA S.p.A.
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