Titolo: ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO.Segni di guerra, d'amore, d'oltraggio e frutti immaginariAutore: Caterina DavinioGenere: poesiaCon testo inglese a fronte e nota critica del traduttore David W. SeamanPostfazione: Erminia PassannantiEditore: Fermenti, RomaAnno: 2012pp. 126Prezzo: 12.50 EuroCosì l'autrice introduce l'opera, finalista come inedito nel PremioFranco Fortini 2011: "Un viaggio in Africa lascia un segno infinito.L'Africa è le radici, l'origine, la patria di tutti gli umani. Goa,India, spazio dell'edonismo, dello sballo e della musica trance, diuna comunione mistica, tribale e underground. [...] E quandol'inferno di paesi ancora straziati dalla guerra e dalla povertàincontra l'inferno di un'anima ammalata, ferita, si sprigiona questaumile luce, una prostrata poesia di bagliori, oscuri raggi e lampi".Aspettando la fine del mondo si muove in una dimensione di interrogazione estrema, attesa di qualcosa di irreparabile chestia per abbattersi, in un clima escatologico e millenaristico che non esclude il riferimento alla profezia Maya, chevorrebbe l'imminente fine del mondo in un giorno preciso: l'ormai prossimo 21 dicembre 2012. Dato che il libroè stato scritto nel 2011, costituisce il meditato tragitto di questa attesa. Il poeta, in effetti, si è preparato alla finedel mondo, al collasso e alla conflagrazione dell'universo... Denunciando le guerre dimenticate che ancorainsanguinano l'Africa, celebrando i trionfi della sua natura selvaggia, nostra immensa generatrice e madredell'umanità, e frequentando feste sfrenate in cui ha amato perdere se stesso in uno dei luoghi più belli dell'Indiae della Terra, a Goa, in sofferto equilibrio, o disquilibrio, tra nichilismo, impegno civile, ebbrezza, oblio.Scrive Erminia Passannanti nella postfazione: "In Aspettando la fine del mondo, scandito in due poemi (Poema1. Africa e altro. Sequenza instabile e numerata; Poema 2. Sciamani. Goa. Cammino nel nulla e sono raggiantee vivo), l'autrice, dunque, non si fa profetessa di un altro Olocausto per tradurre in scrittura una retorica deldisastro, come accadeva nella poesia confessionale americana degli anni '50 e '60, ma denuncia senza mezzitermini, prima di tutto sul piano storico, un eccidio incessante e sistematico ai danni di due dei più misteriosi,magici, poveri continenti del pianeta.La fine del mondo, antropologicamente sempre temuta ed imminente, dunque, è non solo un orizzontesimbolicamente incombente, portatore del seme del ricatto del potere, che genera paura del domani, ma, perassurdo, diventa una strategia di denuncia, sorveglianza e immaginazione".Come pure osserva David W. Seaman nella sua nota critica: "Nel leggere Aspettando la fine del mondo diCaterina Davinio ci si rammenta di molti scrittori che si sono assunti il compito di parlare per un popolodisperato - Léopold Sédar Senghor, la cui "Femme noire" e l'Africa, amalgamati, si traducono in espressionelirica, Aimé Césaire, nel suo "Cahier d'un retour au pays natal," che accetta e parla per il suo popolo in tutta labruttura e la sofferenza. Ma il poeta di Caterina non parla della propria terra: in questi due poemi dedicatiall'Africa e all'India sembra farsi carico dell'ex Impero britannico. Ecco perché viene alla mente T.S. Eliot, senon anche Rudyard Kipling e, tristemente, Ernest Hemingway.Questa è poesia della perdita. Si tratta della perdita di vite umane e la distruzione del mondo cui tuttiapparteniamo, tutti noi in origine africani, come Caterina sottolinea. L'Impero britannico era solo una parte delproblema, e non è al centro del discorso qui; l'auto-distruzione è più devastante. Accanto ai trofei di Hemingway,si celava la tragedia umana, e continua ancora oggi".Caterina Davinio, nata a Foggia nel 1957, è cresciuta a Roma dal 1961, dove si è laureata in lettere all'universitàSapienza, occupandosi successivamente d'arte contemporanea e nuovi media, come autrice, curatrice e teorica. Hapubblicato: Còlor còlor, romanzo (1998); Tecno-poesia e realtà virtuali, saggio, con traduzione inglese, prefazione diEugenio Miccini (2002), Virtual Mercury House, Planetary & Interplanetary Events, testi e documenti sulla e-poetry (2012).Per la poesia si segnalano: Il libro dell'oppio, con postfazione di Mauro Ferrari (2012), Fenomenologie seriali, contraduzione inglese a fronte, postfazione di Francesco Muzzioli e nota critica di David W. Seaman (2010), menzione specialenel Premio Nabokov 2011, nel premio Lorenzo Montano 2012 e terzo classificato al Premio Carver 2012. Ha ricevutoriconoscimenti nei premi di poesia "Lorenzo Montano", 2011, "Franco Fortini", 2011, "Scriveredonna", 2010 (Pescara),Renato Giorgi, 2012, per l'inedito. Presente in antologie, saggi e riviste internazionali, è stata uno dei pionieri della poesiadigitale italiana nel 1990; il suo lavoro è stato esposto in oltre trecento mostre e festival in molti paesi d'Europa, Asia,Australia, Nord America e America Latina; tra questi: la Biennale di Sydney, La Biennale di Venezia, la Biennale di Lione,la Liverpool Biennial, la Artists' Biennial di Hong Kong, la New Media Art Biennial di Merida, in Messico, il festivalinternazionale di poesia di Medellin, in Colombia, l'E-Poetry festival all'università SUNY Buffalo (New York) eall'università di Barcellona, il festival Polyphonix (a Barcellona e a Parigi), VeneziaPoesia (a cura di Nanni Balestrini) emolti altri. Dal 1997 ha creato manifestazioni di poesia e arte elettronica in sette edizioni della Biennale di Venezia edeventi collaterali.In copertina: Caterina Davinio, Unknown Geographies - Goa, photography and digital elaboration, Goa (India), 2010.Reperibilità del volume:* in libreria e presso i maggiori rivenditori on-line.* Ordini presso l'editore: ferm99@iol.it* Sito web: http://www.fermenti-editrice.it/schede/Fermenti_Aspettando_la_fine_del_mondo.pdf* Copie omaggio: giornalisti, pubblicisti e critici interessati a recensire il volume possono richiedere una copia omaggioscrivendo all'associazione ART ELECTRONICS: clprezi@tin.it (indicare il recapito e la testata/sito di riferimento).
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martedì 4 dicembre 2012
ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO, di Caterina Davinio, Fermenti, Roma 2012
ASPETTANDO LA FINE DEL MONDO, di Caterina Davinio, Fermenti, Roma 2012.
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