lunedì 22 ottobre 2012

Rosella Sensi e quell’offerta di Soros che non è mai arrivata. Ecco le conclusioni della Consob

Per la Consob mancano gli elementi fondamentali per parlare di reale interesse di Soros all'acquisto della Roma di Rosella Sensi


Recentemente sono stati resi noti i risultati dell'indagine della Consob relativa alla trattativa (o presunta tale) per la cessione della Roma al magnate George Soros ai tempi della presidenza di Rosella Sensi. I fatti in questione risalgono al 2008 e le conclusioni della Consob possono essere riassunte molto semplicemente: non ci fu mai un 'offerta concreta, non vi fu quindi manipolazione dell'informazione (e quindi del mercato) da parte della società controllante la Roma.

Dagli atti dell'indagine emerge che la AS Roma e la Compagnia Italpetroli, hanno fatto propria una definizione di manifestazione di interesse, accettata nell'indagine dalla stessa Consob, che prevedeva contemporaneamente la presenza di tre elementi imprescindibili : la certezza della presenza di un soggetto seriamente interessato all'acquisto della società giallorossa, la verosimile sussistenza di adeguate risorse finanziarie in capo a tale soggetto e l'evidenza di una strategia volta a portare a compimento l'operazione.

Non sono stati raccolti elementi sufficienti per confermare la manipolazione del mercato di tipo informativo. La Consob dichiara la mancata presenza di 2 elementi fattuali necessari per la configurazione del reato : la falsità delle informazioni diffuse e la concreta idoneità dei comunicati a provocare una sensibile alterazione di prezzo.

Sulla base di quanto riportato all'interno delle conclusioni dell'indagine della Consob sul presunto "affaire" Soros – Roma, si evince quindi  che non ci siano mai stati i presupposti per considerare la trattativa come reale ed esistente.

Infine, riguardo al comportamento dei giornalisti nei confronti della vicenda e la discrepanza tra quanto indicato nei comunicati stampa dell'AS Roma e quanto riportato dalla stampa è spiegabile con il fatto che i giornalisti stessi siano entrati in possesso di informazioni incomplete in merito allo svolgimento degli stessi contatti e le abbiano riportate con enfasi, a fronte di un'importante attenzione da parte dei sostenitori della squadra di calcio.

 

 

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