giovedì 18 ottobre 2012

Progetto “Filiere Corte” di Enel, nuova vita al carbone

Tratto da: http://linterruttore.wordpress.com/2012/10/18/progetto-filiere-corte-di-enel-nuova-vita-al-carbone/

Evitare che i residui di produzione diventino rifiuti convertendoli in nuovi prodotti da immettere sul mercato. La grande sfida della sostenibilità ambientale ha in queste pratiche uno dei suoi punti di forza e il riutilizzo delle ceneri prodotte dalla combustione del carbone nelle centrali termoelettriche ne rappresenta un caso esemplare. L'impegno di Enel in questo campo è stato crescente nel tempo, accompagnato da attività di studio e di ricerca che hanno consentito di mettere a punto nuove applicazioni per il riutilizzo delle ceneri.
"Le centrali a carbone di Enel – ha ricordato Francesco De Luca del Centro Ricerche Enel di Brindisi, in un'intervista rilasciata ad "Eureka", la rubrica di "Radio Enel" dedicata alla scienza e alla tecnologia – producono ogni anno in Italia circa 1,2 milioni di tonnellate di ceneri che per l'85%  vengono destinate al riutilizzo".
Il loro principale campo di impiego è nell'edilizia e nelle costruzioni. In questo settore  le ceneri trovano utilizzo come materia prima per la produzione di vari tipi di cemento, nella sostituzione del cemento per la realizzazione di calcestruzzo e anche in altre applicazioni, come nella produzione di leganti speciali. I vantaggi sono rilevanti non solo sotto il profilo economico, ma anche ambientale, in particolare per le emissioni evitate di CO2. "Grazie al riutilizzo delle ceneri operato da Enel – ha osservato De Luca – si determina ogni anno un risparmio di emissioni in Italia di 1 milione di tonnellate di CO2".
Ma le potenzialità del mercato del riutilizzo delle ceneri non sono ancora sfruttate completamente. Per questo motivo Enel ha lanciato il progetto "Filiere corte" con l'obiettivo di valorizzare in particolare il bacino della centrale "Federico II" di Brindisi, dove operano circa 600 aziende nel settore dell'edilizia tra Puglia e Basilicata. Alla valorizzazione economica e ambientale dei residui di produzione della centrale, il progetto affianca proposte per lo sviluppo dei mercati locali e l'incremento delle conoscenze scientifiche per la produzione di prodotti sempre più competitivi.

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