Tratto da: http://linterruttore.wordpress.com/2012/10/10/enel-la-cina-e-il-mercato-delle-emissioni/
L'Unione Europea aiuterà Pechino a sviluppare un mercato per le emissioni di CO2. L'intesa è stata raggiunta nei giorni scorsi nell'ambito di una serie di accordi economici che il primo ministro Wen Jiabao ha sottoscritto con i vertici delle istituzioni europee. Si tratta di una prospettiva di grande interesse per l'Europea, il cui sistema di scambio delle emissioni (ETS), che dal 2018 risulterà collegato anche all'equivalente sistema australiano, potrà così allargarsi a dismisura, aumentando in parallelo l'efficacia di un meccanismo ideato proprio per promuovere le tecnologie pulite nei Paesi meno industrializzati e a favorire la transizione verso un'economia a bassa intensità di carbonio.
Tuttavia, già nell'immediato, il rafforzamento della collaborazione economica con la Cina offre opportunità di straordinario interesse per le aziende europee decise a investire in tecnologie innovative sull'immenso mercato asiatico.
Da questo punto di vista Enel ha una posizione privilegiata, grazie alla collaborazione che da tempo ha avviato con istituzioni, industrie e istituti di ricerca cinesi. Risalgono al 2004 i primi accordi per lo sviluppo di tecnologie clean coal in Cina, poi ulteriormente rafforzati dal Memorandum of Understanding siglato a Pechino con il Ministero della Scienza e della Tecnologia nel 2008.
Si tratta di una collaborazione a tutto campo, che va dall'abbattimento di inquinanti dai gas di combustione alla cattura e stoccaggio della CO2, dalla generazione da fonti rinnovabili all'implementazione del quadro normativo.
Da segnalare in particolare l'impegno nel settore della CCS (Carbon Capture and Storage), per la realizzazione di un impianto che cattura l'anidride carbonica emessa da una centrale a carbone cinese e la re-inietta in un giacimento petrolifero allo scopo di aumentarne la pressione e quindi la produzione di greggio.
L'Unione Europea aiuterà Pechino a sviluppare un mercato per le emissioni di CO2. L'intesa è stata raggiunta nei giorni scorsi nell'ambito di una serie di accordi economici che il primo ministro Wen Jiabao ha sottoscritto con i vertici delle istituzioni europee. Si tratta di una prospettiva di grande interesse per l'Europea, il cui sistema di scambio delle emissioni (ETS), che dal 2018 risulterà collegato anche all'equivalente sistema australiano, potrà così allargarsi a dismisura, aumentando in parallelo l'efficacia di un meccanismo ideato proprio per promuovere le tecnologie pulite nei Paesi meno industrializzati e a favorire la transizione verso un'economia a bassa intensità di carbonio.
Tuttavia, già nell'immediato, il rafforzamento della collaborazione economica con la Cina offre opportunità di straordinario interesse per le aziende europee decise a investire in tecnologie innovative sull'immenso mercato asiatico.
Da questo punto di vista Enel ha una posizione privilegiata, grazie alla collaborazione che da tempo ha avviato con istituzioni, industrie e istituti di ricerca cinesi. Risalgono al 2004 i primi accordi per lo sviluppo di tecnologie clean coal in Cina, poi ulteriormente rafforzati dal Memorandum of Understanding siglato a Pechino con il Ministero della Scienza e della Tecnologia nel 2008.
Si tratta di una collaborazione a tutto campo, che va dall'abbattimento di inquinanti dai gas di combustione alla cattura e stoccaggio della CO2, dalla generazione da fonti rinnovabili all'implementazione del quadro normativo.
Da segnalare in particolare l'impegno nel settore della CCS (Carbon Capture and Storage), per la realizzazione di un impianto che cattura l'anidride carbonica emessa da una centrale a carbone cinese e la re-inietta in un giacimento petrolifero allo scopo di aumentarne la pressione e quindi la produzione di greggio.
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