venerdì 26 ottobre 2012

BIo- mostra personale di elisa Cella a cura di Alessia Locatelli, 28.11-15-12.2012 -allego immagini

Comunicato Stampa_con preghiera di segnalazione nel Blog
Alessia Locatelli
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Bio
personale di Elisa Cella

a cura di Alessia Locatelli

 

La biologia è lo studio di organismi complessi che sembrano essere stati disegnati per uno scopo preciso. (Richard Dawkins).  L'Arte è traghettatrice di immagini e catalizzatrice di archetipi.  Elisa Cella è entrambe le cose.

 

 

Un connubio riuscito tra Arte e Scienza nella mostra personale di Elisa Cella, artista genovese, presentata a Milano il 28 novembre presso lo spazio City Art.

Elisa Cella concepisce una rielaborazione pittorica di questo complesso rapporto, creando un dialogo tra categorie scientifiche ed estetiche. Nei lavori esposti, eseguiti lasciando inalterato il bianco fondo della tela - come in un campo d'indagine sterilizzato - appaiono elementi biologici, cellule che fioriscono, si aprono liberando componenti molecolari in dialogo con lo spazio bianco, creando suggestivi paesaggi che, per similitudine, richiamano il lavoro pittorico di Wassily Kandinskij all'inizio del secolo scorso, non appena la scoperta del microscopio permise di sondare mondi prima impensabili. (…) Un lavoro eseguito con la perizia di uno scienziato, elementi composti ripetendo il segno grafico del cerchio - in differenti dimensioni - fino ad ottenere la Forma finale dell'immagine nella sua completezza. (…) Un'opera complessa, un rimando costante tra gli schemi della ragione e quelli del pensiero, a ricordarci che la vita abbandona vettori di previsione e controllo per declinarsi in modelli inaspettati, sfuggendo improvvisamente ad ogni categoria e metodo.                                                                       Alessia Locatelli


Info:

Bio - Elisa Cella

a cura di Alessia Locatelli

 Vernissage 28 Novembre 2012

Presso: City Art

Via Dolomiti 11 –Milano

T: 02.87167065

info@cityart.it

http://www.cityart.it/




Elisa Cella

Ha studiato Matematica alla facoltà di Scienze Mm. Ff. Nn. dell'Università Statale di Milano

Mostre Personali (selezione)

2012"BIo", Spazio City Art, Milano, a cura di A.Locatelli, catalogo (dal 18 novembre)

2008"Molteplice", My Personal Gallery, Torino, a cura di Davide Pesce e R. Gaia

"Bio-Astrazioni", Galleria Andrea Ciani, Genova, a cura di A. Trabucco, catalogo

 

Collettive(selezione)

2012 "TAKE ON ME!", presso vari luoghi di Milano, volutamente non comunicati, a cura di N. Shabnam Bonetti e Laboratorio Alchemico

"Profile", En Plein Air Arte Contemporanea, Pinerolo (To), a cura di E.Privitera e M.Filippa, catalogo

"Déjà vu", Amy-d Arte Spazio & LoolaPaloosa, Milano, a cura di A. D'Ambrosio

2008:  "Cristalli di Rocca", Galleria Civica di Palazzo Borgatta, Rocca Grimalda (AL), a cura di C. Lio, catalogo

2007:  "Premio Celeste", finalista nella sezione pittura, ISA, Istituto Superiore Antincendi, Roma, a cura di Gianluca Marziani, selezione pittura a cura di Ivan Quaroni, catalogo

"Allarmi – Nuovo Contingente", Caserma De Cristoforis, Como, a cura di C.Antolini, I.Quaroni, A.Trabucco ed A.Zanchetta, catalogo

 

 

Alessia Locatelli (Milano, 1977)

è critica e curatrice indipendente con un piede nell'arte contemporanea e l'altro nella fotografia. Si laurea a Barcellona , con una tesi su Macba, e ama viaggiare più di ogni altra cosa.  Scrive per alcune riviste, cartacee e on-line e segue ciò che è sperimentale e fuori dall'ordinario, compresa la passione per la danza egiziana.

 

 


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Testo critico

BIo
personale di Elisa Cella

a cura di Alessia Locatelli

 

La biologia è lo studio di organismi complessi che sembrano essere stati disegnati per uno scopo preciso. (Richard Dawkins).  L'Arte è traghettatrice di immagini e catalizzatrice di archetipi.  Elisa Cella è entrambe le cose.

 

Un connubio riuscito tra Arte e Scienza nella mostra personale di Elisa Cella, artista genovese, presentata a Milano il 28 novembre presso lo spazio City Art.

Vi è una relazione invisibile tra Logos e Mythos, che permette un dialogo tra istanze che paiono lontane. Già Gregory Bateson si domandava se esistesse un'analogia profonda tra grammatica e anatomia, chiedendosi inoltre se una scienza interdisciplinare fosse in grado di parlare entrambi i linguaggi.

Se la grammatica è una successione finita di regole necessarie alla corretta costruzione di ogni linguaggio e per anatomia si intende lo studio delle strutture che compongono un corpo o un'opera, questa mostra è la traccia da seguire per una contaminatio tra campi di indagine che parevano lontani, ma che hanno ora oltrepassato i loro confini settoriali. La scienza postmoderna, attraverso la fisica quantistica ha apportato all'interno delle discipline scientifiche alcuni caratteri di novità. Se prima c'era una linearità, una nitidezza, nella fisica moderna entrano le sfumature che aprono la ricerca a nuovi indicatori – non propriamente scientifici e indefiniti - che appartengono a categorie dell'estetica, quale "bellezza, rigore, persistenza, eleganza e grazia".

 

Elisa Cella concepisce una rielaborazione pittorica di questo complesso rapporto, creando un dialogo tra categorie scientifiche ed estetiche. Nei lavori esposti, eseguiti lasciando inalterato il bianco fondo della tela - come in un campo d'indagine sterilizzato - appaiono elementi biologici, cellule che fioriscono, si aprono liberando componenti molecolari in dialogo con lo spazio bianco, creando suggestivi paesaggi che, per similitudine, richiamano il lavoro pittorico di Wassily Kandinskij all'inizio del secolo scorso, non appena la scoperta del microscopio permise di sondare mondi prima impensabili.

 

Un lavoro eseguito con la perizia di uno scienziato, elementi composti ripetendo il segno grafico del cerchio - in differenti dimensioni - fino ad ottenere la Forma finale dell'immagine nella sua completezza.  Il ripetersi metodologico del segno, unito alla forza del lavoro finito, consente di capire come Elisa abbia fatto proprio in primis il principio scientifico/analitico che, unito a quello artistico, ha permesso di esplicitare nei suoi lavori la fusione tra scienza ed estetica, ribaltando in un certo senso il concetto di Carmagnola di "sensibilità sistemica" che è, nell'atteggiamento scientifico, il "principio artistico di comprensione" che precede e domina il principio analitico di spiegazione (Carmagnola,1989).

I colori utilizzati, contrastanti e forti, rendono il lavoro finale piacevole ma velatamente instabile e apportano al segno un ulteriore contributo al campo dell'indagine scientifica: esattamente come accade nella microbiologia in cui gli organismi sono evidenziati e resi visibili attraverso i liquidi di contrasto. Anche la scienza, infatti, possiede intrinsecamente una sua estetica; da una prima intuizione si passa allo studio di formule e diagrammi per ottenere sistemi lineari e funzionali, dotati di ritmo ed eleganza. Basti pensare alla bellezza e alla semplice complessità che scaturisce dall'equazione più rivoluzionaria del secolo: E=MC2, una formulazione definita, essenziale e semplice, certamente "levigata" rispetto alla morfogenesi dell'intuizione di Albert Einstein.

 

I lavori di Elisa ricordano nel loro linguaggio queste formule, lineari ma esplosive, capaci di generare sistemi autopoietici in cui il prorompere delle strutture si rigenera, contamina e si trasforma proprio come avviene in un organismo. Un'opera complessa, un rimando costante tra gli schemi della ragione e quelli del pensiero, a ricordarci che la vita abbandona vettori di previsione e controllo per declinarsi in modelli inaspettati, sfuggendo improvvisamente ad ogni categoria e metodo.

Alessia Locatelli

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