È stato dal secondo dopoguerra che l'energia elettrica si è diffusa in modo davvero capillare in Italia, divenendo il motore del "boom" economico e uno strumento di emancipazione e sviluppo sociale. Un processo che è poi stato favorito dalla grande riforma sulla nazionalizzazione dell'energia elettrica che nel 1962 ha portato alla nascita di Enel.
A ricordare l'avventura industriale di Enel è l'AD Fulvio Conti, nell'ultimo numero di Oxygen, interamente dedicato al cinquantenario della nascita di Enel.
Un'avventura che è poi proseguita con un assetto inalterato fino il 1999 quando, con il contributo della stessa Enel, il mercato italiano è stato liberalizzato, aprendosi alla concorrenza e lasciando libero ogni consumatore di poter scegliere il proprio fornitore.
Il nuovo scenario competitivo ha visto Enel espandersi sui mercati internazionali, fino a raggiungere un ruolo di protagonista a livello mondiale. Questo straordinario percorso, ha sottolineato Fulvio Conti, "si è basato sull'innovazione continua e ha risposto con enormi investimenti e nuove tecnologie alle esigenze socio-economiche e industriali prima dell'Italia, e poi di tutti gli altri Paesi in cui Enel opera, portando alla realizzazione di progetti rivoluzionari, come quello del contatore elettronico, del quale siamo stati i pionieri".
I traguardi già raggiunti hanno consolidato la presenza di Enel come grande multinazionale dell'energia. Ma quanto è stato fatto – afferma Conti – è solo lo stimolo per continuare a "guardare al futuro, affrontando le nuove sfide che ci attendono e in particolare raccogliendo in pieno quella della sostenibilità ambientale".
La generazione di energia più diffusa sul territorio e senza emissioni, il grande scenario della mobilità elettrica, le Smart grids sono solo alcuni dei nuovi traguardi che Enel intende perseguire facendo leva sulla parola responsabilità, "favorendo una crescita economica sostenibile e continuando ad adottare un modello di comportamento trasparente e di ampia condivisione e dialogo con tutti".
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