lunedì 16 luglio 2012

Emissioni CO2 auto, Ue pubblica nuovi limiti. Pesano interessi commerciali




                                                                                                                                                                                                                                           

Comunicato stampa 16 luglio 2012



Emissioni Co2 auto, Ue pubblica nuovi limiti. Pesano interessi commerciali


Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV) plaude ai nuovi target di riduzione emissioni Co2 per il mercato automobilistico europeo. "Tuttavia gli interessi dei grandi costruttori si sono fatti sentire troppo"



"La Commissione europea ha presentato i nuovi limiti di emissioni di anidride carbonica (CO2) obbligatori entro il 2020 per le autovetture prodotte in tutta Europa". Lo fa sapere Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e sicurezza alimentare. "Gli obiettivi individuati dalla Commissione sono ambiziosi ma gli interessi commerciali dei costruttori hanno frenato lo slancio verde dell'iniziativa".


Le proposte permetteranno di ridurre le emissioni medie provenienti dalle autovetture nuove da 135,7 grammi di CO2 per km nel 2011 a 95 grammi di CO2 per km nel 2020, con un obiettivo obbligatorio di 130 grammi di CO2 per km nel 2015. Le emissioni dai furgoni saranno ridotte da 181,4 grammi di CO2 per km nel 2010 (l'ultimo anno per cui sono disponibili dati) a 147 grammi CO2/ per km nel 2020 con un obiettivo obbligatorio di 175 grammi di CO2 per km nel 2017.


"I nuovi target permetteranno di limitare le emissioni di CO2 in ambiente considerando che proprio il traffico su gomma è una delle principali fonti di inquinamento in Europa – attacca Zanoni – Inoltre ogni nuova autovettura permetterà di risparmiare in media di circa 340 euro di combustibile il primo anno, e un totale di quasi 4000 euro in tutto il ciclo di vita delle autovetture".


"Tuttavia la lotta commerciale tra produttori tedeschi da una parte e italiani e francesi dall'altra ha costretto la Commissione europea a un compromesso che prendesse in considerazione gli interessi economici dei colossi dell'auto più di quanto dovuto – continua l'Eurodeputato – Ad un certo punto si è avuta l'impressione che i target ambientali passassero in secondo piano e che la cosa più importante fosse il potenziale innovatore delle case di produzione". "Alle multinazionali dell'automobile ricordo che l'Europa ha fissato con la sua strategia UE2020 obiettivi chiari in termini di riduzione delle CO2 che non possono e non devono guardare in faccia nessuno".


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