mercoledì 11 luglio 2012

Delocalizzazione Redi HT (Vicenza), Commissari Ue rispondono a Zanoni




                                                                                                                                                                                                                                           

Comunicato stampa 11 luglio 2012


Delocalizzazione Redi HT, Commissari Ue rispondono a Zanoni

Commissari Ue Tajani, Barnier a Andor rispondono ad Andrea Zanoni (IdV) e ai tre deputati che chiedevano lo stop della delocalizzazione dello stabilimento di Barbarano Vicentino. "Ci vuole una risposta europea per contrastare il fenomeno della disoccupazione crescente in tutta Europa"

"La Commissione europea ritiene necessario migliorare l'attuazione di buone pratiche in materia di anticipazione, preparazione e gestione delle ristrutturazioni nell'Ue". I Commissari Ue Antonio Tajani, Michel Barnier e Laszlo Andor rispondono alla lettera di Andrea Zanoni, Mara Bizzotto, Giancarlo Scottà e Debora Serracchiani sulla delocalizzazione dello stabilimento Redi HT di Barbarano Vicentino e del conseguente licenziamento di 43 operai. "Vanno bene le intenzioni della Commissione, ma casi come questi meritano un intervento concreto e tempestivo".


La direzione dell'azienda Redi HT, che produce tubi e raccordi per scarichi civili, ha annunciato la chiusura dello stabilimento in provincia di Vicenza e il trasferimento della produzione in Polonia entro fine 2012. Come conseguenza, 43 lavoratori perderanno il lavoro e non potranno nemmeno beneficiare degli ammortizzatori sociali dal momento che l'azienda non è in stato di crisi. Proprio questo ha scatenato la reazione dei sindacati che accusano la direzione di delocalizzare al solo scopo di aumentare i margini di profitto.


"Si tratta dell'ennesimo caso di delocalizzazione selvaggia non motivata da ragioni economiche ma dalla cieca logica del profitto ad ogni costo – attacca Zanoni – Per questo abbiamo scritto ai Commissari Ue all'Industria, Mercato interno ed Occupazione, perché ci vuole una risposta europea per contrastare il fenomeno crescente in tutta Europa".


"Nella loro risposta, i Commissari parlano di intenzioni, consultazioni e progetti, ma i lavoratori della Redi HT hanno bisogno di azioni concrete e tempestive. La Commissione europea deve fornire una risposta efficace che vada oltre le buone intenzioni, altrimenti con il caso Ditec ieri e quello Redi HT oggi, sempre più lavoratori cadranno vittima di questa logica perversa di delocalizzazioni anche in condizioni di non crisi", conclude l'Eurodeputato.


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